Il militare accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea, il 18 aprile 2011. La difesa: "Faremo ricorso alla Corte di Strasburgo"
La Cassazione ha confermato la condanna a 20 anni di carcere per Salvatore Parolisi, l'ex militare accusato dell'omicidio della moglie Melania Rea in un bosco del Teramano, il 18 aprile 2011. I giudici della Corte Suprema hanno quindi respinto il ricorso della difesa. La pena era stata già ridotta nella sentenza di Appello bis poiché era stata eliminata l'aggravante della crudeltà. Nella sua requisitoria il pg ha chiesto di evitare altri "sconti".
E' la seconda volta che la Cassazione si ooccupa di questo caso. In precedenza aveva nutrito dubbi sulla configurazione dell'aggravante della crudeltà, e l'Appello bis aveva aderito a questa impostazione riducendo la condanna di Parolisi da trenta a 20 anni di carcere.
A causa della sua relazione extraconiugale, l'uomo aveva deciso di uccidere la moglie, il cui corpo è stato scoperto solo due anni dopo la scomparsa. La figlia è stata affidata ai nonni materni che se prendono cura.
Difesa: "Faremo ricorso alla Corte di Strasburgo" - Prendono atto della sentenza di oggi della Cassazione i difensori di Salvatore Parolisi, gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile che hanno però annunciato ricorso alla Corte europea di Strasburgo "per verificare se abbia subito un giusto processo". L'ex caporalmaggiore dell'esercito è rinchiuso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere e continua a proclamarsi estraneo al delitto. Per gli avvocati Biscotti e Gentile, del foro di Perugia, quello a Parolisi "rimane un processo aperto con grandissimi dubbi". "Riteniamo - hanno detto - che tante ombre incertezze non siano state dissipate dalle sentenze. E' quindi inevitabile un ricorso alla Corte di Strasburgo - hanno concluso Biscotti e Gentile - per verificare se Parolisi abbia subito un giusto processo".