La giovane ha trovato il coraggio di scrivere al Telefono Azzurro per denunciare le violenze subite mentre si dedicava allo sport
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"Tutti mi dicevano che avrei dovuto risolvere la questione per conto mio. Ma un giorno è esplosa la rabbia che covavo da anni e così ho scritto al Telefono Azzurro". A parlare è un'allieva del maneggio di Caserta, il cui titolare, un 50enne, è stato posto agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale pluriaggravata e continuata su sette ragazzine, dai 6 ai 14 anni, che frequentavano il centro.
La giovane ha raccontato a La Stampa di essere stata molestata per ben quattro anni dal suo istruttore: "Non ne potevo più di quelle attenzioni morbose e dell'arroganza di quell'uomo. E poi temevo che le bambine di nove anni alle quali lui prestava le sue attenzioni facessero una brutta fine".
Forti le accuse della ragazza anche nei confronti di altre persone, che però non specifica, che frequentavano il maneggio. "Facevamo finta di non vedere: l'omertà è terribile". La giovane è riuscita a uscire dalla situazione grazie all'aiuto delle amiche del maneggio, con cui si confrontava spesso, e in un secondo momento dei genitori.
Ora che il 50enne è stato arrestato, la presunta vittima ha spiegato di provare "profonda rabbia e schifo, perché se uno è stato arrestato, il maneggio va avanti. E c'è ancora chi non crede a quello che è successo".