Si procede per il reato di apologia del fascismo. La Digos aveva depositato una prima informativa e proceduto all'identificazione di un centinaio di persone
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo in relazione al saluto romano effettuato il 7 gennaio dai partecipanti alla commemorazione della strage di Acca Larentia. Nell'indagine, che vede iscritte oltre dieci persone, si procede per il reato di apologia del fascismo. Nei giorni scorsi la Digos aveva depositato una prima informativa e proceduto all'identificazione di un centinaio di persone.
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Alla commemorazione della strage di Acca Larentia, ha detto il ministro Matteo PIantedosi, "c'è stata la strumentale riproposizione di una simbologia che evoca un periodo condannato dalla storia e distante dai nostri acquisiti principi democratici, svilendo così il valore della manifestazione. E' un'offesa a quelle vittime che meriterebbero un diverso approccio". Sui saluti romani, ha aggiunto il titolare del Viminale, "l'aspetto giuridico è controverso da decenni, la Cassazione si pronuncerà a breve, ma al di là di questo, è importante l'aspetto etico e morale, prendere le distanze da quella simbologia".
Sulla vicenda di Acca Larentia, secondo Elly Schlein, c'è una grande "ambiguità della destra che non riesce a scindere il cordone ombelicale col passato. Abbiamo sentito il presidente del Senato che tenta di legalizzare il saluto romano! E' un insulto alla resistenza". Per la segretaria del Pd "il valore dell'antifascismo deve essere condiviso in Parlamento. Ma nel 2008 Meloni era ad Acca Larentia con Rampelli e Castellino: è doveroso per Meloni prendere le distanze e condannare l'accaduto altrimenti è ostaggio del passato e non è accettabile per l`incarico che ricopre".