Pochi giorni prima di essere arrestata, Monia Bortolotti si sfogava in un gruppo di sostegno per i genitori colpiti dalla morte in culla dei loro figli e pubblicava teneri scatti con loro
Monia Bortolotti, la donna arrestata per duplice infanticidio, pochi giorni fa aveva scritto sui social che aveva sempre tenuto i suoi bambini "come gioielli" e che quei piccoli "erano la gioia che cercavo da una vita". E ancora la donna, di Pedrengo (Bergamo), si sfogava per la scomparsa dei suoi figli dicendo: "La colpa è mia", come se si fosse pentita di aver sbagliato qualcosa mentre li accudiva. Frasi pubblicate su una pagina dedicata alla Sids awarness, cioè alla cosiddetta "morte in culla". Parole che adesso suonano decisamente inquietanti.
"Ho sempre detto che non sarei riuscita a sopravvivere se anche il mio secondo bimbo mi avesse lasciato - scriveva Monia Bortolotti una ventina di giorni prima dell'arresto -. Ed era vero, vado avanti solo per proteggere l'amore immenso che provo per i miei bimbi dalle accuse della Procura, perché i miei bimbi erano tenuti come gioielli, erano perfetti, erano la gioia che cercavo da una vita". I figli morti sono Alice, quattro mesi, e Mattia, 2.
Un altro post, riportato dal "Corriere della Sera", risale al 20 agosto, e in esso la donna si sfoga sulla morte dei figli, ma soprattutto per la fine del rapporto con il compagno "perché per me amare significa stare accanto a qualcuno nella buona e nella cattiva sorte, ma non tutti sono capaci o disposti a questo".
Nel post del 13 ottobre, a cui ora sono stati disabilitati i commenti, la donna scrive alle "care mamme e cari papà" che "i sensi di colpa per non aver fatto abbastanza per i miei bambini, per non essere riuscita a salvarli, mi sta distruggendo". Ripercorre la sua versione di cosa sia accaduto con i due figli. Alice morta in culla mentre lei si faceva la doccia, Mattia morto perché si era addormentata mentre lo cullava.
Monia si dà la colpa ma contemporaneamente colpevolizza anche gli altri e spiega: "Dovevo essere accompagnata a una visita quella mattina e invece avevo pensato di andare da sola perché, come sempre, mi preoccupavo di non disturbare nessuno. Volevo solo una routine normale mamma-figlio, prendendo e andando con lui ovunque come ho sempre fatto anche con Alice... perché sono così stupida? E avrei dovuto saper effettuare la rianimazione, avrei dovuto essere più preparata e invece ero talmente sconvolta che non sapevo nemmeno cosa stessi facendo".
La donna continua: "Avendo avuto una mamma aggressiva psicologicamente, non riesco a concepire nemmeno la violenza verbale, tanto meno quella fisica, su nessun essere vivente, tanto meno i miei bambini! E ormai vivo per difendere il mio amore, perché se devo pensare a come sto veramente, io sono morta da tempo... insieme ai miei angioletti, il mio cuore è con loro, la mia casa sono loro, non trovo più posto per me qui".
"Mi sto impegnando a proteggere la mia famiglia - scrive ancora - con il sorriso, cercando di andare avanti lavorando, studiando, uscendo. Ma la verità è che senza i miei bambini io non ho alcuna ragione per stare in questo mondo".