Intanto, le versioni delle due parti continuano a divergere
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Dopo la dichiarazione del carabiniere, che ha parlato di "rapporto consenziente", si aggiunge un ulteriore tassello nelle indagini sulle accuse di stupro a Firenze. Le due ragazze americane sarebbero state abbordate al bar della discoteca. A dichiararlo è un testimone, che ha notato le giovani - barcollanti per l'alcol - accanto agli agenti, come riporta La Stampa. Le versioni delle due parti, invece, continuano a divergere.
La ricostruzione - Sempre secondo il racconto del testimone, riportato da La Stampa, sono da poco passate le 2.15 quando la gazzella arriva al Flò, in zona piazzale Michelangelo. Ma non è la sola. Ci sono anche altre due pattuglie, giunte in discoteca per fermare una rissa che poi, in realtà, era già sfumata. E' qui che i due carabinieri avrebbero notato e abbordato le ragazze. Dopo un po', però, gli agenti le avrebbero salutate e se ne sarebbero andati. Per poi tornare una volta che le altre pattuglie si erano allontanate. Le americane, intanto, avrebbero cercato un taxi, senza trovarlo ed è a questo punto che sarebbe scattato l'invito dei carabinieri. "Vi portiamo noi, facciamo in un attimo", avrebbero affermato. Niente di preoccupante, insomma, per due ragazze a cui a scuola - all'istituto Lorenzo de' Medici, dove studiano da pochi giorni - è stato consigliato di non fidarsi di nessuno, se non di polizia e carabinieri. Le due avrebbero, dunque, accettato. Dall'arrivo a casa in poi le versioni delle due parti divergono. Da una parte c'è la dichiarazione del carabiniere, che ha parlato di rapporto consenziente, dall'altra quella delle ragazze, che dicono di aver subito un incubo, ma di non aver urlato perchè gli uomini erano armati, come riporta La Repubblica. All'interno dell'appartamento, infatti, c'erano altre tre amiche che, però, non si sono accorte di nulla. Il carabiniere, dal canto suo, ha dichiarato di non essersi reso conto che le ragazze erano ubriache."Non sembravano", ha detto. E ha poi aggiunto: "Sono state loro a invitarci a casa". Il secondo agente, invece, come riporta La Repubblica avrebbe negato tutto ai colleghi. "Non è successo proprio niente", avrebbe detto la notte tra il 6 e il 7 settembre.
La gazzella - La macchina è rimasta incustodita per 20 minuti, fino alle 3.13. I due hanno poi proseguito il turno fino alle 6. Le amiche, invece, hanno telefonato alla polizia alle 4 per denunciare l'accaduto.
Le reazioni - "E' un grande dolore vedere come basti il comportamento indegno, illegittimo e immorale di un qualche carabiniere, per oscurare il lavoro che compiono giorno e notte centomila uomini. E' imperdonabile, anzitutto per noi, il grave danno che stanno facendo all'Arma. Questi fatti ci feriscono nel prestigio, gravemente": queste le parole del comandante generale dell'Arma Tullio Del Sette. Il ministro dell'Interno Marco Minniti ha, invece, affermato alla Festa dell'Unità di Reggio Emilia: "Se lo stupro ad opera di due carabinieri sarà comprovato ci troveremmo di fronte a una situazione molto grave, una divisa non può macchiarsi di quelle cose".