ancora molti dubbi

Scomparsa Adamo Guerra, l'ex moglie sapeva dal 2016 della Grecia

Raffaella Borghi, sette anni fa, presentò una denuncia ai Carabinieri di Imola per accusare l'uomo di violazione degli obblighi familiari. E proprio lì avrebbe dichiarato che la vicenda della scomparsa dell'ex marito si era "conclusa positivamente"

25 Set 2023 - 08:24
 © Carabinieri

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La storia di Adamo Guerra, il suicidio inscenato e la una nuova vita a Patrasso, con la famiglia all'oscuro di tutto per 10 anni, prende una sfumatura diversa. L' ex moglie Raffaella Borghi, infatti, sarebbe a conoscenza almeno dal 2016 che lui non era morto, ma si trovava in Grecia. Lo riporta l'Ansa.  La donna, residente a Lugo (Ravenna), il 20 settembre 2016 presentò una denuncia ai Carabinieri di Imola (Bologna) per accusare l'ex di violazione degli obblighi familiari, in relazione al mantenimento delle due figlie. E proprio lì avrebbe dichiarato che la vicenda della scomparsa dell'ex marito si era "conclusa positivamente".

Il ritrovamento -  Dunque nel 2016, in seguito alla denuncia della donna, Guerra venne rintracciato in Grecia dalla Polizia di quel Paese, a seguito di ricerche in ambito europeo. Il ritrovamento fu notificato all'ex moglie e ai genitori di lui, che dalla scomparsa/allontanamento del figlio hanno aiutato, con una somma mensile, il sostentamento delle due nipoti.  Ma verso la fine dell'estate 2016 Borghi andò in caserma a Imola e denunciò l'ex perché aveva bisogno di maggiori risorse dal momento che, tra l'altro, una delle due figlie sarebbe andata a breve all'università. 

Le versioni dell'ex moglie - Nei giorni scorsi Borghi aveva detto di aver saputo che l'ex non era morto quando a febbraio 2022 aveva  fatto richiesta all'Aire (Anagrafe italiani residenti all'estero, come risulta anche dagli atti del Comune di Bagnacavallo, ultima residenza) di essere un cittadino italiano residente in Grecia. Contattata dall'Ansa per una  spiegazione degli ultimi sviluppi, Borghi non ha risposto, spiegando di non poter parlare, trovandosi al lavoro.

Il finto suicidio o l'allontanamento volontario - Nel 2013 Adamo Guerra fece perdere le sue tracce lasciando in casa due lettere, trovate da sua madre, in cui diceva che aveva problemi economici e di voler farla finita. Inizialmente si pensò a un suicidio e si temeva per la sua vita. Ma dopo il ritrovamento dell’auto nei pressi del porto di Ancona si puntò anche sull’allontanamento volontario". Cosa che, a distanza di 10 anni, si è rivelata la pista giusta.

Che cosa rischia Adamo Guerra - Nonostante abbia inscenato il suicidio e abbandonato i congiunti, dal punto di vista penale Adamo Guerra in realtà non rischia nulla. Al Corriere della Sera, infatti, il procuratore di Ravenna, Daniele Barberini, precisa che l'unico reato che gli si potrebbe addebitare, quello di procurato allarme, "va in prescrizione dopo quattro anni". Ma di anni, ormai, ne sono passati 10.

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