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Vincenzo Iaquinta è estraneo all'associazione mafiosa e ha agito per aiutare il padre. E' cio che emerge nelle motivazioni della sentenza del Tribunale di Reggio nel processo "Aemilia". Per i giudici, "lo strettissimo rapporto personale con il genitore lasciano il dubbio che egli abbia agito al solo scopo di aiutarlo". Il padre è stato condannato a 19 anni di carcere ed è ritenuto una figura "strategica nel sodalizio criminoso" con la 'ndrangheta.