Le parole del presidente del Senato sono state criticate dalle opposizioni
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"Assoluta e totale condanna" per la vicenda del giornalista de La Stampa Andrea Joly, aggredito a Torino da un gruppo di militanti di estrema destra, davanti al circolo "L'Asso di Bastoni", sede nel capoluogo piemontese di CasaPound, "ma ci vuole un modo più attento di fare le incursioni da parte dei giornalisti" anche perché "la persona aggredita, a cui va la mia solidarietà, non si è mai dichiarata giornalista". Questo "non giustifica nulla", ma "non credo che il giornalista passasse lì per caso" e "trovo più giusto se l'avesse detto". È senz'altro questo uno dei passaggi più forti e anche più criticati dalle opposizioni, dell'intervento pronunciato dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, durante la tradizionale cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare.
La Russa, prima risponde agli interrogativi che gli pone il presidente dell'Asp Adalberto Signore su premierato, legge elettorale, Ue, Ucraina, poi accetta di rispondere alle domande dei cronisti presenti in sala. Toccando temi come le organizzazioni neofasciste, il caso di Rosanna Natoli al Csm e il continuo ricorso alla decretazione d'urgenza con tanto di richiesta del voto di fiducia. Per quanto riguarda CasaPound, La Russa risponde che "ci sono una legge precisa e un percorso preciso" da seguire per l'eventuale scioglimento chiesto dall'opposizione. Ma poi rilancia con una battuta: "C'è un consigliere del Pd che ha fatto male a un consigliere della Lega. Non vorrei si chiedesse lo scioglimento del Pd...".
"Giudico inaccettabili le dichiarazioni del presidente del Senato, che, alla condanna del pestaggio squadrista dei militanti neofascisti di CasaPound ai danni del giornalista de La Stampa Andrea Joly, ha aggiunto che 'però' il reporter pestato 'non passava lì per caso' e 'non si era dichiarato'. Come se l'essere andato lì di proposito o l'aver fatto il suo mestiere in incognito come spesso accade, cambiasse qualcosa rispetto all'estrema gravità di quanto accaduto", commenta il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli. "Se non vuoi essere picchiato, ti devi dichiarare giornalista. Il presidente del Senato non è solo imbarazzante, ma anche ingiustificabile, a tal punto che, di fronte ai fascisti di CasaPound, trova il modo di fare una reprimenda nei confronti del giornalista Andrea Joly, colpevole di non essersi dichiarato e di aver fatto un'incursione giornalistica incauta", dichiara il deputato di Avs Angelo Bonelli.
"Trovo inammissibili le parole di La Russa su Casapound e sull'aggressione subita dal giornalista de La Stampa a Torino. Casapound va sciolta e ci auguriamo che l'esito delle indagini e valutazioni delle autorità competenti conduca allo scioglimento. Che la seconda carica dello Stato - interviene il capogruppo dem al Senato Francesco Boccia - rivendichi l'opportunità di una legittimazione culturale di un movimento di ispirazione fascista non è accettabile. Esprimo tutta la mia solidarietà ad Andrea Joly e alla Stampa che hanno svolto con serietà e competenza il loro lavoro"