E' stata ritrovata una cavea del diametro di circa 100 metri risalente al periodo ellenistico. Calogero Firetto a Tgcom24: "L'abbiamo cercato e immaginato per tanto tempo"
di Alessandra ParlaAd Agrigento il teatro è diventato realtà. Dopo un'attesa lunga secoli, supposizioni e svariate indagini, gli archeologi hanno portato alla luce un pezzo di storia dell'antica Akragas. Il primo scavo ha confermato la presenza di una cavea teatrale del diametro di circa 100 metri, una struttura risalente alla seconda metà del terzo secolo che si affaccia sulla Valle dei Templi e sul mare. Si trova "laddove era giusto che fosse", commenta il sindaco Calogero Firetto a Tgcom24, "vicino al Tempio della Concordia". Un'ulteriore conferma del fatto che "gli antenati facevano del bello la linfa della vita".
Sindaco, finalmente Agrigento ha il suo teatro.
È una notizia straordinaria, siamo davanti a un momento della storia importantissimo che va ad arricchire il patrimonio archeologico di Agrigento. Questo teatro lo abbiamo immaginato e cercato per tanto tempo e finalmente lo abbiamo trovato dove era opportuno che fosse, vicino al Tempio della Concordia. Si affaccia sulla Valle e sul mare, un'area incantevole e un paesaggio meraviglioso. Gli antenati hanno scelto la bellezza come regola di vita.
Dove si trova precisamente?
Accanto alla chiesa di San Nicola e al Quartiere ellenistico-romano. Traccia l'area politica dell'antica polis di Akragas, quella dove c'era l'Agorà, il grande centro di aggregazione, e dove ci sono anche le Terme. Dall'altra parte della strada abbiamo nuove emergenze che fanno parte del quartiere ellenistico, l'area sociale della città. In contrapposizione alla collina vi era invece quella religiosa, dove sorgono i Templi.
E quali sono le caratteristiche della struttura?
Inizialmente si pensava che l'emiciclo fosse di 87 metri, 90 al massimo. In realtà è emerso un teatro più importante, con un'ampiezza di quasi 100 metri, risalente al periodo ellenistico. Attraverso i georadar è stato trovato anche un muro della scena. A mio parere questo monumento non l'abbiamo mai cercato fino in fondo: oggi i sistemi di indagine danno non una mano, ma anche tre.
Ha già qualcosa in mente per promuoverlo?
D'intesa con il Parco Archeologico stiamo portando avanti un'importante azione di promozione della Valle volta a incrementare i flussi turistici. È un'operazione che non è stata fatta prima, finora i Templi si sono sponsorizzati da soli sopperendo alla pigrizia dell'uomo. Siamo consapevoli che il Parco è la leva che spinge la città, le sue bellezze naturali devono essere il motore della sua crescita culturale ed economica. Oggi, con questo ritrovamento, gli agrigentini hanno la piena consapevolezza di vivere in un posto bellissimo.
In una precedente intervista, l'archeologa Maria Concetta Parello aveva parlato di fase iniziale dello scavo. In vista degli scavi successivi, ci sono già dei finanziamenti?
I finanziamenti arriveranno dal Patto del Sud firmato lo scorso settembre con il premier Matteo Renzi. In quell'occasione avevamo parlato anche del presunto ritrovamento del teatro antico. Complessivamente sono stati stanziati 6 milioni e 600 mila euro per interventi su tutta l'area archeologica di Agrigento. Una parte verrà destinata allo scavo del teatro, ma quasi sicuramente non basterà per l'ambizioso progetto. Ci saranno anche dei privati che metteranno a disposizione i georadar per portare avanti le indagini. Una cosa è certa: si continua.