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Ad oggi in Italia sono oltre 1,8 milioni i vaccinati, con quasi 560mila persone che hanno ricevuto già la seconda dose
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L'Agenzia Italiana del farmaco ha approvato il vaccino anti-Covid di AstraZeneca con l'indicazione per l'utilizzo preferenziale dai 18 ai 55 anni. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l'ordinanza che proroga il blocco dei voli dal Brasile e il divieto di ingresso in Italia di coloro che sono transitati negli ultimi 14 giorni nel Paese sudamericano. Intanto il bilancio dei morti provocati dal Covid nel mondo ha superato la soglia dei 2,2 milioni.
Con l'arrivo dei nuovi vaccini, l'Italia potrà contare su ulteriori 3,4 milioni di dosi entro il primo trimestre dell'anno, in attesa che Pfizer e Moderna recuperino a marzo i tagli annunciati nei giorni scorsi. Una buona notizia destinata a modificare il piano predisposto dal governo e che sarà all'ordine del giorno nella nuova riunione, probabilmente già all'inizio della prossima settimana, tra Palazzo Chigi e le Regioni.
In questa riunione si affronterà anche il tema della categorie a cui somministrare prioritariamente il vaccino, come ad esempio insegnanti, forze dell'ordine e chi svolge servizi pubblici. Sabato, durante il vertice con il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, quello alla Salute Roberto Speranza e il commissario Domenico Arcuri, i presidenti di Regione hanno confermato il loro sostegno al piano, chiedendo revisioni mensili in base alla distribuzione. Ma, in vista della nuova fase, bisognerà anche chiarire alcuni temi ancora controversi, come l'utilizzo degli specializzandi - tema caro al neovicepresidente della Regione Lombardia Letizia Moratti -, quello dei medici di medicina generale e delle farmacie.
Lombardia, piano di vaccinazioni di massa La Lombardia si prepara al piano di massa richiamando Guido Bertolaso per affidargli l'organizzazione e la logistica della vaccinazione intensiva che debutterà in tutta Italia con le Primule. Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha chiesto più dosi dove ci sono più anziani. "Il 60% delle persone decedute per la pandemia ha più di 80 anni", ha detto durante la riunione in streaming. Sulla stessa lunghezza d'onda anche il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. "La distribuzione del vaccino - ha ribadito - deve essere compiuta su base regionale tenendo conto del target individuato a livello nazionale e poi indicato alle Regioni e non rispetto alla popolazione residente".
A febbraio consegne vaccini Moderna, Pfizer e AstraZeneca Durante l'incontro, Arcuri ha fatto luce anche sulle consegne del prossimo mese. Domenica arriveranno le 66mila dosi di Moderna, che da lunedì saranno disponibili presso le Regioni. Ma nell'intero mese di febbraio, insieme con Pfizer, consegnerà circa 4 milioni di dosi, alle quali si aggiungerà il milione già programmato da AstraZeneca in due consegne, il 10 e il 20 febbraio. I vaccini, la sintesi del discorso di Boccia durante l'incontro, "devono essere garantiti e soprattutto noi dobbiamo somministrarli in tempi rapidissimi". "Non possiamo abbassare la guardia fino all'entrata a regime dei vaccini - ha sottolineato -. Continuiamo a mantenere alta la pressione sulle aziende farmaceutiche per il rispetto delle forniture".
In Italia quasi 560mila persone hanno ricevuto la seconda dose Ad oggi in Italia sono oltre 1,8 milioni i vaccinati, con 558.668 persone che hanno ricevuto già la seconda dose. La Regione più virtuosa resta la Campania, seguita da Marche e Piemonte. "La vaccinazione è ripresa - le parole di Arcuri - stiamo usando le dosi conservate e quelle che stanno arrivando per somministrare le seconde dosi". Febbraio, inoltre, segnerà anche l'avvio della cosiddetta fase 2 del piano vaccinale, che prevede la somministrazione agli over 80, ai quali saranno destinati, presumibilmente, i vaccini Pfizer e Moderna. Dall'Unione Europea arriva poi l'annuncio dell'acquisto di 2,3 miliardi di dosi da sei aziende ricordando che "sono in corso trattative con altre società per garantire più dosi".
Covid, oltre 2,2 milioni di morti nel mondo Il bilancio dei morti provocati dal coronavirus a livello globale ha superato la soglia dei 2,2 milioni. E' quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l'università americana, ad oggi sono decedute nel mondo 2.206.459 persone a fronte di un totale di 102.069.448 casi. Il bilancio complessivo delle vittime da Covid-19 aveva superato quota 2 milioni il 15 gennaio scorso.