E' quanto emerge dal primo rapporto sulla povertà educativa minorile in Italia. Tra le regioni sopra i 3 milioni di abitanti, il Piemonte è la prima per presenza di biblioteche
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Nel Sud Italia ci sono più bambini e ragazzi ma meno asili nido, biblioteche, palestre nelle scuole e mezzi pubblici per gli studenti. Questi i risultati del primo Rapporto sulla povertà educativa minorile in Italia, promosso da "Con i Bambini" e riportato da Redattore Sociale.
Da 0 a 2 anni - I minori tra zero e due anni in Italia sono circa 1,5 milioni, ovvero il 2,5% dell’intera popolazione. E le percentuali più alte si registrano a Palermo (2,8%), Catania (2,76%), Napoli (2,65%), seguite dalle altre 3 città italiane più popolose: Milano (2,6%), Roma (2,58%) e Torino (2,5%).
Da 6 a 17 anni - I minori tra sei e 17 anni sono oltre 6,8 milioni, ovvero oltre l’11% dell’intera popolazione. Tra le città con più di 250 mila abitanti, le prime quattro posizioni per numero di ragazzi sono quattro centri del Sud: Napoli (circa il 13%), Catania e Palermo (12% circa) e Bari (10,8%).
Le zone maggiormente a rischio - Sebbene le situazioni siano differenti da zona azona, i ricercatori denunciano che "i comuni montani sono quelli tendenzialmente più svantaggiati".
I virtuosi - Per quanto riguarda biblioteche e palestre nelle scuole, a livello regionale sono le due regioni più piccole, Valle d’Aosta (3,7 biblioteche ogni mille ragazzi) e Molise (3,1), a mostrare il rapporto maggiore tra presenza di biblioteche e numero di minori sopra i 6 anni. Tra le regioni sopra i 3 milioni di abitanti, il Piemonte è la prima per presenza di biblioteche.