la procura apre un'inchiesta

Uccise la sorella, Alberto Scagni lascia l'ospedale: trasferito in carcere a Torino

Era stato picchiato, sequestrato e ridotto in coma da due compagni di cella. Aveva già subito un'altra aggressione in precedenza

05 Feb 2024 - 16:20
 © Tgcom24

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Alberto Scagni è stato dimesso dall'Ospedale San Martino di Genova e trasferito nel carcere di Torino. L'uomo, condannato a 24 anni e sei mesi per l'omicidio della sorella Alice il primo maggio 2022 nel capoluogo ligure, era ricoverato nel Policlinico dopo l'aggressione subita in carcere a Sanremo. 

Le aggressioni

 L'uomo, che i giudici hanno dichiarato seminfermo di mente, era stato sequestrato, torturato e picchiato per ore da due compagni di cella. Era finito in coma e sottoposto a diversi interventi chirurgici. Per settimane era rimasto in ospedale nella Riviera dei fiori per poi essere trasferito nel capoluogo ligure.
Scagni era stato picchiato una prima volta nel carcere di Genova a ottobre e per questo era stato trasferito. Sulla prima aggressione, la procura di Genova ha aperto un fascicolo per omissione di atti d'ufficio. L'inchiesta è a carico di ignoti ed è in mano al pubblico ministero Patrizia Petruzziello e all'aggiunto Vittorio Ranieri Miniati. Pochi giorni dopo l'accaduto, l'indagine aveva avuto impulso dalla visita nel penitenziario del Garante per i diritti dei detenuti che aveva scritto alla Procura: "Mi sono limitato a segnalare che un detenuto voleva parlare con i magistrati a proposito di quella aggressione". L'inchiesta punta a fare luce non solo sull'aggressione ma anche su eventuali omissioni da parte della polizia penitenziaria.

L'inchiesta

 In particolare gli investigatori vogliono capire se ci sia stata una omessa vigilanza visto che vi sarebbero state avvisaglie di insofferenza del compagno di cella nei giorni precedenti. Una delle ipotesi al vaglio di chi indaga è che Scagni avrebbe dovuto essere spostato ma nessuno se ne occupò e lasciò correre. In quella prima aggressione, Scagni aveva riportato una lesione giudicata guaribile in sette giorni. I suoi avvocati, i legali Alberto Caselli Lapeschi e Mirko Bettoli, avevano chiesto alla direzione del carcere di avere la relazione su quanto successo e anche il nome del compagno di cella che lo aveva picchiato senza mai ottenere risposta. Per questo avevano presentato un esposto. Dopo quell'episodio era stato trasferito nella casa circondariale di Sanremo dove qualche settimana dopo era avvenuta la seconda aggressione, molto più violenta della precedente. A metà gennaio Scagni era stato trasferito dal reparto di Fisiatria di Sanremo all'ospedale San Martino.

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