"Ho distrutto la mia famiglia, che amavo più di ogni altra cosa", ha scritto l'uomo
Martino Benzi, il 67enne che ad Alessandria ha ucciso la moglie Monica Berta di 55 anni, il figlio Matteo di 17 e, successivamente, la suocera Carla Schiffo di 78 per poi togliersi la vita, aveva lasciato un secondo biglietto nella cucina di casa sua (l'altro con su scritto "Andate a casa, troverete due cadaveri" glielo hanno trovato in tasca gli inquirenti). "Li ho uccisi io, alle 7:10. Ho ucciso prima Matteo e poi Monica. Sono rovinato, ho distrutto la mia famiglia, che amavo più di ogni altra cosa", aveva scritto l'uomo, come riporta il Corriere della Sera. Il messaggio è stato trovato dagli inquirenti, coordinati dal procuratore di Alessandria Enrico Cieri.
La strage familiare - Benzi è andato a trovare la suocera nella struttura di riabilitazione dove alloggiava per poi ucciderla con un coltello e togliersi a sua volta la vita tagliandosi la gola. Gli inquirenti gli hanno trovato in tasca un biglietto: "Andate a casa, troverete due cadaveri". Dopo la tragedia nella struttura, i carabinieri hanno dunque cercato di rintracciare moglie e figlio dell'uomo, scoprendo che la donna non era andata al lavoro e che il ragazzo non era a scuola. A quel punto i militari sono andati a casa della famiglia e, sfondata la porta, hanno trovato i due corpi.
Secondo quanto riporta il Corriere, Matteo potrebbe essere stato sorpreso in dormiveglia; Monica si sarebbe accorta di quanto stava accadendo e avrebbe provato ad aiutare il figlio, ma è stata uccisa a sua volta. Sempre stando al quotidiano, per capire il movente, gli investigatori sono partiti dal "Sono rovinato" del biglietto trovato in cucina: si segue la pista dei problemi economici. Inoltre, tre anni fa, Monica aveva scoperto di essere malata di leucemia: un'altra fonte di preoccupazione per l'uomo, anche se dopo le cure le condizioni della moglie erano migliorate.
Le reazioni - Alessandria è sconvolta. "In attesa di chiarire la dinamica dei fatti e, soprattutto, le ragioni profonde che hanno portato a questa tragedia, l'amministrazione comunale si stringe attorno ai familiari, alle amiche e agli amici delle vittime e alle compagne e ai compagni di scuola di Matteo", ha scritto il sindaco Giorgio Abonante
"La scuola è una seconda famiglia - ha sottolineato Maria Elena Dealessi, la dirigente dell'istituto tecnico Volta, dove Matteo frequentava la classe quarta - e, purtroppo, in questa tragedia diventa la sola. Ne parleremo con i ragazzi, ci confronteremo e decideremo insieme come ricordare Matteo. Uno studente modello, amante dell'informatica e dell'automazione, per il quale non abbiamo mai avuto indicazioni o sospetto di disagi familiari. Nel biennio era proprio il papà a venire ai colloqui con i professori, vista la malattia della moglie. Lo stesso Matteo, nel periodo Covid, era molto attento alle norme anticontagio, proprio per non far preoccupare la mamma".