A "Quarto Grado" il legale commenta la dichiarazione spontanea dalla sua assistita davanti alla Corte d'assise di Milano e il racconto delle sue giornate in carcere
Ospite a "Quarto Grado" Alessia Pontenani, avvocato di Alessia Pifferi, la 38enne in carcere per aver lasciato morire di stenti a Milano la figlia Diana di 18 mesi abbandonandola in casa per sei giorni nel 2022 e per cui il pm Francesco De Tommasi ha chiesto la condanna all'ergastolo, commenta la dichiarazione spontanea della sua assistita davanti alla Corte d'assise. "Ha detto la verità, è stata molto sincera. Ha voluto fare un breve riassunto di quello che è stata la sua tragica vita", ha commentato il legale.
"A prescindere da quella settimana terribile (14 - 20 luglio 2022) sul quale si è tanto soffermato il pubblico ministero, almeno un paio di ore questa mattina, in realtà tutta la vita di Alessia Pifferi è una tragedia. In relazione poi all'appello che ha fatto agli italiani è perché lei segue la televisione e le dispiace che le persone possano pensare che lei non volesse bene alla figlia. Lei alla figlia voleva bene", ha concluso l'avvocato.
Nella dichiarazione spontanea, scritta e letta dalla stessa Pifferi in aula, la donna ha ripercorso la sua vita dall'infanzia a oggi: i problemi a scuola, gli abusi da bambina, le malattie sessuali che le sono state trasmesse dagli uomini negli anni e la tragedia di Diana. A questi oggi la 38enne ha aggiunto il racconto delle sue giornate in carcere: "Sono sempre chiusa in cella dove non posso fare nulla, solo stare a letto o vedere la tv. Non mi fanno fare corsi e questa cosa mi sta facendo uscire di testa, sto andando in depressione totale. Non c'è né giorno né minuto che non pensi a mia figlia Diana, il regalo più bello che la vita potesse regalarmi. Sono stata anche picchiata dalle detenute, la notte mi urlano: assassina, devi morire. Voglio dire a tutta Italia che non mi è passato per la testa di ammazzare mia figlia".