Una Ong ha fatto sapere che la donna e i suoi quattro figli si trovano in un campo profughi in Siria e chiedono di essere rimpatriati
Alice Brignoli, la “mamma Isis” partita per la Siria nel 2015, è viva e vuole tornare a casa. La donna, che viveva a Bulciago (provincia di Lecco), dopo essersi convertita all’Islam, era partita con il marito Mohamed Koraichi e i tre figli per unirsi ai combattenti del Califfato arabo. Ora si trova in un campo profughi dove è confinata con migliaia di altre vedove e “leoncini dell’Isis”, come i suoi figli. Attraverso una Ong ha chiesto di poter tornare in Italia, ma le procedure per il rimpatrio non sono facili.
Nel febbraio 2015 la donna, 42 anni, è partita con il marito di origini marocchine e i tre figli di 11, 9 e 7 anni. L’obiettivo, come ha confermato la madre di Alice che ne ha denunciato la scomparsa, era quello di raggiungere lo Stato Islamico e trasformare i bambini in baby foreign fighters. Ora si sono perse le tracce di Mohamed, probabilmente morto in combattimento, ma la donna e i suoi quattro figli (uno appena nato) vogliono tornare in Italia. Lo hanno fatto sapere attraverso una Ong che opera in Siria: “Per favore aiutatemi, riportatemi a casa mia, voglio tornare in Italia con i miei bambini”, è il messaggio di Alice.
Il rimpatrio però non può essere immediato: prima di tutto è necessario identificare la donna e accertarsi che abbia davvero cittadinanza italiana. Su Alice Brignoli inoltre pende un mandato di cattura internazionale, quindi dovrebbe essere subito arrestata per evitare che si unisca ad altre cellule terroristiche. I mediatori però avvertono che resta poco tempo: l’offensiva turca contro i Curdi potrebbe travolgere il campo profughi e tutti i reduci dello Stato islamico.