La qualità dell'aria a Cremona, Pavia, Brescia e Vicenza è "molto scarsa", lo dice un report dell'Agenzia Europea dell'ambiente
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Tra le dieci città più inquinate d'Europa, quattro sono nel Nord Italia. La qualità dell'aria a Cremona, Pavia, Brescia e Vicenza - tutte situate nella Pianura Padana - è classificata come "molto scarsa". Peggio solo altri quattro comuni della Polonia, penalizzati però dalla vicinanza a bacini minerari carboniferi. Lo dice la graduatoria dell’Agenzia Europea dell’ambiente (Aea).
La mappa dell'inquinamento coinvolge 323 città europee, classificando la loro qualità dell'aria. E prende in considerazione la concentrazione di polveri sottili misurate tra il 2019 e il 2020. La soglia limite consentita, prevista dall' Organizzazione mondiale della sanità (Oms), è di 10 microgrammi di pm 2,5 per ogni metro cubo d’aria. A superarla sarebbero cinque comuni, tra cui i quattro italiani.
"Sebbene negli ultimi dieci anni si sia registrato un netto miglioramento della qualità dell’aria in Europa - si legge nel report dell'Agenzia dell'ambiente - dall’ultima valutazione annuale effettuata in tale ambito si evince che nel 2018 l’esposizione al particolato fine ha causato circa 417 000 morti premature in 41 paesi europei". I numeri sembrano quindi preoccupanti. Ma, secondo l'Unione Europea, per considerare la qualità dell’aria insalubre occorrono dati a lungo termine: la concentrazione di polveri sottili deve essere stabilmente superiore ai 25 microgrammi per metro cubo.
Promosse invece alcune città scandinave, tra cui Uppsala e Stoccolma (in Svezia), Trondheim e Bergen (in Norvegia) e Tampere in Finlandia. Ma anche Tallin, Narva e Tatu (tutte in Estonia), la portoghese Funchal e inaspettatamente la spagnola Salamanca.
La classifica indica però i siti da tenere d'occhio per il livello medio di particolato. Tra cui, le polacche Novy Sacsz (27,31) e Zgierz (25,15), Cremona (25,86), Vicenza (25,58) e la croata Slavonski Brod (25,75). Compaiono però nell'elenco delle dieci peggiori anche Cracovia, Piotrkow e Zory (sempre in Polonia), Veliko (in Bulgaria) e infine Brescia e Pavia. Preoccupano anche Milano (20,13) e Roma (12,94).
Pesa sulla pagella dell'Italia l'inquinamento nel Nord e la scarsità delle misure messe in campo per combatterlo. Solo il 10 novembre 2020, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha condannato il governo la violazione, tra il 2008 e il 2017 violato i limiti di qualità dell’aria "in maniera sistematica e continuata".