Allarmante anche il "fenomeno delle babygang, con aggressioni violente e immotivate messe in atto da giovanissimi ai danni di coetanei"
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"Di notevole allarme sociale è il fenomeno del femminicidio, indice della persistente situazione di vulnerabilità della donna e di una tendenza a risolvere la crisi dei rapporti interpersonali attraverso la violenza". Lo sottolinea il Primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone per l'apertura dell'anno giudiziario, segnalando anche l'aumento dei reati per violenza sessuale e "per atteggiamenti persecutori verso il partner (stalking)".
"Preoccupa il fenomeno delle babygang - Secondo Mammone, risulta "allarmante" anche il fenomeno delle "aggressioni violente e immotivate messe in atto da giovanissimi ai danni di coetanei. A fronte del moltiplicarsi dei fenomeni di esplosione incontrollata di aggressività la risposta esclusivamente repressiva si rivela inefficace". Per il suo "preoccupante sviluppo" la materia necessita di una "considerazione legislativa unificante" per evitare che la "parcellizzazione dei reati" determini "pene di modesta entità".
"Allarme per abuso dei social" - Il Primo presidente della Cassazione sottolinea poi come "l'abuso dei mezzi di comunicazione e degli strumenti di partecipazione sociale messi a disposizione dalla Rete costituisce un fenomeno crescente e preoccupante. Da un lato è violato il diritto della collettività ad essere informata in maniera corretta, dall'altro sono messi in moto meccanismi di diffusione sociale delle notizie che possono arrecare, anche inconsapevolmente, danni a soggetti terzi".
"Permane criticità abnorme nella quantità di nuovi ricorsi" - Durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario, Mammone si sofferma anche sulla "criticità della quantità di nuovi ricorsi, sia civili che penali, che vengono iscritti ogni anno. Si tratta di una quantità veramente abnorme per una Corte deputata a realizzare l'esatta osservanza è l'uniforme interpretazione della legge".
"Condizionante carenza personale" - "Condizionante è la carenza numerica del personale amministrativo, peraltro ad oggi generalizzata sul piano nazionale - precisa Mammone -, che nella corte di Cassazione ha procurato una scopertura effettiva dell'organico superiore al 20% dovuta essenzialmente ai collocamenti a riposo per limite di età. Tale carenza comporta il rallentamento dei servizi, soprattutto nei settori direttamente connessi all'esercizio della giurisdizione".
"Diminuita durata media giudizio penale" - Passando ad analizzare gli aspetti positivi, il Primo presidente della Cassazione annuncia: "La durata media del giudizio penale di Cassazione, già di per sé contenuta, è ulteriormente diminuita, passando dai 240 giorni del 2016 ai 200 del 2017, rimanendo al di sotto del limite massimo fissato dalla Corte della Convenzione europea dei diritti dell'uomo". Anche per il civile c'e' una "riduzione della durata media dei processi - aggiunge -, che è scesa per la prima volta sotto i tre anni".