Il processo contro il noto ginecologo si aprirà a Milano il 17 novembre. Lui al pm: "Se ha un minimo di coscienza non dormirà la notte"
Il noto ginecologo Severino Antinori è stato rinviato a giudizio dal gup di Milano Anna Magelli per aver rapinato ovuli a una giovane infermiera spagnola. Il processo si aprirà il 17 novembre all'ottava sezione penale del Tribunale lombardo. Il medico si è difeso dichiarando che contro di lui è in atto una "persecuzione" e, rivolgendosi al pm Maura Ripamonti, titolare dell'indagine, ha detto: "Se lei ha un minimo di coscienza non dormirà la notte".
"Sono oggetto di uno dei più gravi errori giudiziari degli ultimi 30 anni. La rapina dell'ovulo non è prevista dal codice", ha ribadito ancora Antonori, imputato a Milano con l'accusa di aver prelevato a forza otto ovuli a una giovane infermiera spagnola, mentre in aula prendeva il via l'udienza preliminare a suo carico e a carico delle due segretarie, Marilena Muzzolini e Bruna Balduzzi, dell'anestesista che lavorava alla clinica Matris, Antonino Marcianò, e di una quinta persona, Gianna Carabetta, coinvolto con il medico in un episodio di presunta estorsione nei confronti di una donna.
Parlando inizialmente in francese e poi in italiano, il medico ha detto anche che le indagini nei suoi confronti sono "una bugia palese" e che quando finirà questa storia "vado in Russia a lavorare". Ha inoltre insultato pesantemente l'infermiera spagnola di origine marocchina che l'ha denunciato: "Faceva altri mestieri", ha affermato davanti a giornalisti e fotografi e le sue sono state "solo fumose dichiarazioni di una donna di malaffare".
Il gup intanto ha accolto la richiesta dei difensori dei quattro suoi coimputati di rinviare l'udienza e ha quindi stralciato la loro posizione e aggiornato il procedimento al 12 settembre, in modo da lasciare il tempo necessario per eventuali scelte di giudizio con rito alternativo.
Antinori ha ora l'obbligo di dimora a Sabaudia, località di villeggiatura sulla costa laziale.