L'ex comandante dei carabinieri fu imputato e assolto nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Gasparri: "Si è spento dopo anni di sofferenze"
È morto all’età di 91 anni l'ex comandante del Ros dei carabinieri Antonio Subranni. Il decesso risale a qualche giorno fa, ma a renderlo noto soltanto ora è stato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri. "Nei giorni scorsi si è spento il generale Antonio Subranni, dopo anni di sofferenze. Voglio esprimere vicinanza alla moglie, alla figlia Danila e a tutta la famiglia".
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"Ho conosciuto il generale Subranni e ne ho apprezzato sul campo il valore di autentico protagonista della lotta alla criminalità organizzata e ne ho constatato l'esempio di carabiniere integerrimo", ha proseguito Gasparri. "Per anni ha subito un ingiusto processo da parte della magistratura di Palermo, che si è concluso con una assoluzione forse arrivata troppo tardi. E sono certo che anche il suo corpo ha subito le conseguenze di questa ingiusta aggressione giudiziaria. Mi scuso con la famiglia se rompo il loro ammirevole riserbo. Ma penso che qualcuno che ha conosciuto le vicende italiane debba pubblicamente rendere onore al generale Subranni, alla sua memoria e al suo esempio. Io ne ho sempre sostenuto l'azione, l'opera e anche durante le vicende giudiziarie ho sempre affermato la sua onestà, che solo troppo tardi le sentenze hanno accertato. Oggi c'è qualcuno che piange di dolore mentre qualcun altro forse deve piangere di vergogna".
Anche i deputati di Forza Italia hanno espresso il loro cordoglio, rivolto in particolare alla figlia Danila, una delle storiche portavoce del partito. "A Danila Subranni e alla sua famiglia il nostro più sincero e affettuoso abbraccio per la scomparsa del caro papà".
Nato a Termoli (Campobasso) nel 1932, Subranni divenne ufficiale dei carabinieri e fu inviato in servizio a Palermo. Nominato maggiore nel 1978, divenne comandante del Reparto operativo del comando provinciale dell'Arma del capoluogo siciliano. Indagò sulla morte di Peppino Impastato, scegliendo di privilegiare l'ipotesi terroristica al posto di quella mafiosa. Dopo essere stato nominato generale di brigata, nel dicembre 1990 divenne il primo comandante del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dell'Arma, appena formato dall'unione dei 27 nuclei anticrimine territoriali dei carabinieri. Gli uomini del Ros, sotto il suo comando, catturarono Totò Riina grazie alla collaborazione del capitano Ultimo. A giugno 2023 Subranni venne assolto in via definitiva della Cassazione nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Dopo la condanna in primo grado, l'ex generale era stato assolto in appello perché "il fatto non costituiva reato". La Cassazione, da parte sua, ha deciso di assolvere lui e gli altri carabinieri "per non aver commesso il fatto". Subranni è stato invece prescritto per l'accusa di favoreggiamento nel processo relativo ai depistaggi nelle indagini sull’omicidio di Peppino Impastato.