Dentro i laboratori di Reithera: a giugno le prime dosi del vaccino italiano
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"Potremmo vaccinare 45 milioni di persone ma non credo alle case farmaceutiche. Ritardo vaccini insopportabile, perseguiremo i colpevoli"
"Stanno trattando 27 Paesi europei come dei poveracci. Togliamoci dalla testa che l'Italia sia più penalizzata di altri". Lo ha detto il commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri. "Queste aziende non producono bibite e merendine - ha proseguito Arcuri riferendosi ai ritardi sui vaccini-. Si sono impegnate a dare una certa quantità che sono molto più importanti delle bibite e merendine. Anche la prossima settimana 20% fiale in meno da Pfizer".
"L'Italia ha un problema in più: fino a qualche giorno fa era il Paese d'Europa che aveva fatto più vaccini. Quindi - spiega Arcuri a Live #noneladurso - se costoro tolgono i vaccini a un Paese che non ha ancora iniziato la campagna, o la fa lentamente, non gli fa lo stesso danno che hanno fatto a noi che avevamo iniziato una campagna molto massiccia. Fino a sabato scorso, noi somministravamo 80mila vaccini in media al giorno, questa settimana ne abbiamo somministrati 28mila per la ragione che queste aziende non hanno mantenuto i patti, a noi non servono rassicurazioni, promesse o annunci ma vaccini".
"Potremmo vaccinare 45 milioni di persone ma non credo alle aziende" "Se avessimo i vaccini che sono stati annunciati dalla aziende farmaceutiche, entro l'autunno potremmo vaccinare fino a 45 milioni di italiani, ma non credo a queste aziende. Io voglio vedere i vaccini", ha ribadito il commissario.
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Arcuri: "Anche prossima settimana 20% fiale in meno da Pfizer "La settimana prossima Pfizer ci darà di nuovo il 20% di fiale in meno. Per fortuna non lo farà decidendo lei a chi darle e a chi no, ma abbiamo messo in campo un meccanismo di solidarietà per cui chi non li ha avuti, li avrà adesso", ha dichiarato Arcuri.
"Vaccini a Paesi più ricchi? Possibili asimmetrie" "Ci possono essere delle asimmetrie, secondo cui le poche cose che si producono non per forza vadano nei luoghi dove devono andare". Alla domanda su dove finissero i vaccini non recapitati all'Europa. "ovviamente questo non lo so", ha aggiunto Arcuri, che in merito all'ipotesi che i vaccini non recapitati siano invece finiti in altri Paesi più ricchi, ha risposto: "Spero che questo non sia vero, so che all'Europa sono stati dati meno vaccini di quanto doveva riceverne e che con la vita delle persone non si gioca".
"Noi abbiamo un ritardo nella fornitura dei vaccini insopportabile, rispetto al quale faremo ogni cosa per perseguire il colpevole di questo ritardo e, se possibile, per far sì che questo ritardo finisca. Non siamo inerti e aspettiamo che i produttori decidano di restituirci le dosi che avevano previsto di consegnarci e non lo hanno fatto".
"Siringhe ci sono e casi di scarsità sono sporadici" "Nel corso dell'ultima settimana abbiamo mandato alle Regioni le siringhe che servivano per questa minore fornitura di vaccini. Sono arrivati - ha spiegato Arcuri - meno vaccini e sono state mandate meno siringhe. Questa settimana arriveranno più vaccini della settimana scorsa e manderemo le siringhe che servono a fare questi altri vaccini. Le siringhe ci sono, se c'è stato in qualche luogo una scarsità di siringhe le ragioni possono essere molteplici: sono casi sporadici ai quali mettiamo riparo subito".