"Mio figlio è stato davvero eccezionale, un piccolo eroe", ha commentato il padre dell'11enne
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Un bambino di 11 anni di Arezzo ha salvato la nonna 60enne colpita da un attacco di epilessia grazie alle manovre sanitarie imparate durante alcuni corsi organizzati a scuola. Il piccolo, accortosi che la donna stava male, l'ha sostenuta affinché non sbattesse la testa, ha chiamato i soccorsi e l'ha adagiata in una posizione corretta, ovvero sul fianco, affinché non soffocasse. Come ha raccontato il padre del bambino e figlio della 60enne al Corriere della Sera, la donna sta bene. "Mio figlio è stato davvero eccezionale, un piccolo eroe", ha detto l'uomo.
Il bambino si è accorto che la nonna si stava sentendo male mentre tagliava l'erba nel giardino di casa. Prima l'ha vista tremare e poi all'improvviso andare giù. Nella caduta, il bimbo è stato subito decisivo perché è riuscito a impedire che la donna battesse la testa. Non solo: l'ha prima adagiata in una posizione più comoda e poi ha gestito al telefono con la centrale del 112 le fasi successive fino all'arrivo dei soccorsi. "Gli hanno fatto adagiare mia madre su un fianco, poi gli hanno detto di gettarle addosso una coperta. Ha così scongiurato il pericolo più grave in questi casi: che la lingua la soffocasse", ha spiegato il padre del bambino. Dalla centrale di Arezzo i sanitari hanno continuato a dargli indicazioni e a ricevere da lui informazioni sulle condizioni dell'anziana mentre un'ambulanza veniva mandata di corsa all'abitazione.
"Per strada, mi ha raccontato mio figlio, passava una donna che si è fermata a dare una mano", ha aggiunto il padre del bambino. Tuttavia, la passante è stata presa dal panico e si è bloccata, tanto che l'operatore sanitario dall'altra parte del telefono ha chiesto di parlare soltanto col piccolo.
Quando i soccorritori sono arrivati, la situazione era già stabilizzata. La 60enne è stata comunque portata in ospedale. "Ho trovato mio figlio che piangeva, una reazione normale dopo la tensione e la paura per mia madre, che però sta meglio ed è già rientrata a casa", ha concluso il padre del bimbo.
Il bambino ha appreso le tecniche di soccorso nell'ambito del "Progetto Asso" che la Misericordia, associazione che si occupa di assistenza e soccorso, porta avanti in molte scuole di Arezzo per educare i giovanissimi a intervenire correttamente su adulti che si sentono male, soprattutto i familiari anziani con cui trascorrono molte ore. Tecniche che, come sottolineato dalla Misericordia, l'11enne ha messo in campo con freddezza e competenza.
"L'episodio non è solo una bella storia ma un caso emblematico - hanno commentato dalla Misericordia di Arezzo - che riaccende i riflettori su un tema cruciale, ossia la necessità di formare gli studenti alle tecniche 'salvavita'". Entusiasmo al Comune di Arezzo. La vicesindaco Lucia Tanti ha parlato di "una notizia felice che riempie di orgoglio tutta la comunità" e ha ribadito l'importanza di investire nell'educazione al primo soccorso, "progetti fondamentali per la sicurezza collettiva. Insegnare ai bambini i gesti che possono salvare una vita - ha concluso - è una garanzia per tutti".