La società commenta gli arresti: "Abbiamo sospeso già gli unici ancora assunti da noi". E i legali di Castellucci: "Vicenda ben distinta dal crollo di Genova"
"Per noi è un giorno importante". Così i parenti delle vittime del Ponte Morandi hanno commentato le misure cautelari contro sei tra ex vertici e attuali manager di Autostrade. Dopo i provvedimenti nell'ambito dell'inchiesta sulle barriere fonoassorbenti, la portavoce dei familiari, Egle Possetti, ha detto: "Pur non riguardando la nostra indagine, viene alla luce quello che abbiamo sempre pensato: in questa società non si può avere fiducia".
"Dopo tanti mesi di indagini in cui noi abbiamo sempre avuto la massima fiducia, siamo contenti - aggiunge Possetti -. Non è mai bello quando delle persone pur agli arresti domiciliari vengono rinchiuse, ma è un segnale molto importante. Devo dire che sono molto emozionata".
Aspi commenta: "Inchiesta su 60 km e già messi in sicurezza" - "L'indagine della Procura di Genova riguarda una specifica tipologia di barriere integrate anti-rumore denominate "Integautos", presenti su circa 60 dei 3.000 km di rete di Autostrade per l'Italia". Lo precisa la società in una nota, sottolineando che "la totalità di queste barriere è già stata verificata e messa in sicurezza con opportuni interventi tecnici tra la fine del 2019 e gennaio 2020". La società ha poi aggiunto che rispetto ai due tecnici dipendenti coinvolti nell'indagine che ha portato alle misure cautelari, Autostrade per l'Italia ha attivato le procedure previste dal contratto per una immediata sospensione dal servizio. Aspi valuterà anche ulteriori interventi per tutelare la propria immagine.
I legali di Castellucci: vicenda distinta dal crollo del Ponte - "Stupore e preoccupazione" hanno espresso i legali di Giovanni Castellucci "per un provvedimento che non si giustifica in sè e che non si vorrebbe veder finire a condizionare una vicenda, quella del crollo del Ponte Morandi, che con quella odierna non ha nulla a che vedere". E hanno aggiunto: "E' opportuno precisare che si tratta di due vicende completemente distinte. La vicenda riguarda presunti errori progettuali ed esecutivi di alcune barriere fonoassorbenti nella provincia di Genova".
M5s: rivedere sistema delle concessioni - "Le notizie che arrivano dalla Procura di Genova sono, oltre che gravissime, inquietanti". Lo scrivono in una nota congiunta i deputati del Movimento 5 Stelle della Commissione Ambiente e i deputati e i senatori della commissione Trasporti. "Se troveranno riscontro processuale, le accuse sarebbero una ulteriore conferma di cosa era diventato, nei decenni passati, il sistema delle concessioni autostradali. Apprendere che gli indagati fossero consapevoli della difettosità e della pericolosità per gli automobilisti delle barriere anti-rumore installate è sconcertante. Notizie che fanno tornare alla mente episodi di cedimento e incidenti che ne sono conseguiti negli anni scorsi: questo ci spinge a lavorare con maggiore forza per togliere Autostrade dalle mani di chi l'ha gestita nel tempo come un bancomat, e dar vita a una radicale revisione del sistema delle concessioni", concludono i deputati e i senatori M5S.