"La famiglia di Willy vuole una pena certa e giustizia. Come avvocato non credo che legiferare in emergenza sia la cosa più saggia", ha detto il legale Domenico Marzi
Willy Monteiro dipinto da Davide Ratzo sul tetto del Tempio del Futuro Perduto
Un inasprimento delle pene per il reato di rissa e il Daspo dai locali pubblici e di intrattenimento per chi sia stato denunciato o condannato per atti di violenza fuori da un locale. E' la novità che i ministri Alfonso Bonafede e Luciana Lamorgese si preparano a introdurre nel decreto sicurezza. Una "norma Willy" che arriva dopo l'uccisione del giovane fuori da una discoteca.
La norma aumenta le pene per chi abbia partecipato a una rissa, facendo salire la multa da 309 a 2000 euro e la reclusione - se qualcuno resta ferito o ucciso nella rissa - da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni (ora va da tre mesi a cinque anni). Per i protagonisti di disordini o di atti di violenza il questore può disporre il Daspo da specifici locali o esercizi pubblici: se violato c'è la reclusione fino a due anni e una multa fino a 20mila euro.
Il legale della famiglia di Willy - "La famiglia di Willy vuole una pena certa e giustizia. Come avvocato non credo che legiferare in emergenza sia la cosa più saggia. Già adesso ci sono norme severe ma bisogna far sì che le pene siano espiate e abbiano funzione educativa". Così l'avvocato Domenico Marzi, legale della famiglia di Willy Monteiro Duarte, interpellato in merito. "Bisognerebbe valutare perché episodi del genere si verificano e a chi sono ascrivibili - prosegue l'avvocato Marzi - occorrerebbe una maggiore vigilanza ad esempio nelle palestre e nelle scuole, magari allungando la permanenza anche pomeridiana".