Palermo, convegni e cortei in ricordo di Giovanni Falcone
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Il 23 maggio 1992 la mafia, con una bomba sull'autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci e a pochi chilometri da Palermo, uccideva il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. In occasione del 19esimo anniversario della strage molte le manifestazioni organizzate in ricordo del giudice.
Ad aprire le manifestazioni per il 19esimo anniversario della morte di Giovanni Falcone, sono stati, nella prima mattina di lunedì, i quasi 2mila studenti, sbarcati a Palermo dalle due "navi della legalità", partite domenica da Civitavecchia e Napoli. A bordo anche il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e don Luigi Ciotti, presidente di Libera.
I 2mila studenti, accolti al porto dalle delegazioni delle 160 scuole di Palermo e Provincia, prenderanno parte al convegno "Giovanni e Paolo, due italiani", incontro dedicato a Falcone e Borsellino (ucciso dalla mafia a luglio dello stesso anno). Il convegno,a cui prederà parte anche Maria Falcone, sorella del magistrato, si terrà nell'Aula Bunker dell'Ucciardone, dove, tra 1986 e 1987, si svolse il Maxiprocesso. Prevista la presenza dei ministri Alfano, Maroni, Gelmini e Prestigiacomo.
Per il pomeriggio di lunedì sono previsti due cortei che toccheranno i luoghi simboli della lotta alla mafia. Uno prenderà il via dall'Aula Bunker, l'altro da via d'Amelio, per convergere poi all'Albero Falcone in via Notarbartolo, di fronte l'ingresso dell'appartamento in cui abitava il magistrato.
Quest'anno alle iniziative per ricordare la strage di Capaci, interverranno per la prima volta anche studenti europei, provenienti da Estonia, Olanda, Albania, Bulgaria, Lituania, Macedonia, Grecia, Spagna, Ungheria, Romania, Francia, Austria, Serbia, Croazia, nell'ambito del progetto "Europa per i cittadini".
Procuratore Caltanisetta: "Su Capaci nuovi filoni di indagine"
"Sono emersi nuovi filoni di indagine anche sulla strage di Capaci. E questo soprattutto grazie alle dichiarazioni del pentito Spatuzza. Stiamo indagando anche su questo, seppure con organico e risorse ai limiti del tollerabile". Lo ha detto a margine delle commemorazioni per l' anniversario della la strage di Capaci, il procuratore dei Caltanissetta Sergio Lari.
Gelmini:"L'Italia non si è arresa"
Questa giornata di grande mobilitazione "dimostra che l'Italia non si è arresa". Lo ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, al suo arrivo nell'Aula Bunker dell'Ucciardone dove si ricorda la strage di Capaci. "Questa giornata rappresenta il momento cruciale - ha detto il ministro - di un percorso di educazione alla legalità portato avanti nelle scuole durante tutto l'anno. E' una giornata che rappresenta una ferita indelebile per l'attacco sferrato contro la giustizia e lo Stato, ma è diventata anche, grazie all'impegno di Maria Falcone e di tanti docenti, una giornata di grande mobilitazione che ci dà speranza e ci dimostra che l'Italia non si è arresa. Come diceva Falcone, la mafia va combattuta, non attribuendo questo compito soltanto a poche persone, ma assumendo ciascun cittadino la responsabilità di contrastarla".
Grasso: "Tendere a ogni costo alla verità e andare avanti nonostante i tentativi di delegittimazione della magistratura"
"Dobbiamo tendere all'accertamento della verità a ogni costo, anche se la verità processuale non è quella assoluta, ma quella che si può trovare". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso al suo arrivo al porto di Palermo, dopo la traversata da Civitavecchia con la nave della legalità, per il 19esimo anniversario della strage di Capaci. "Ci sono tentativi di delegittimare la magistratura - ha aggiunto - ma noi dobbiamo rispondere con il nostro lavoro e non dobbiamo accettare la rissa".
Schifani: "Falcone continua a vivere nelle nostre coscienze"
"Sono passati diciannove anni dal giorno in cui l'Italia fu colta incredula dalla notizia della morte di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Falcone era un simbolo della lotta alla mafia e per questo la mafia decise di eliminarlo con spietata ferocia. Ciò che quel disegno criminale non volle o non potè capire è che quel simbolo avrebbe continuato a vivere nelle coscienze e nella caparbia volontà di chi non si è mai piegato alla logica mafiosa e che la sua memoria, insieme a quella di tanti altri eroi, avrebbe alimentato un fiume inarrestabile di volontà di riscatto". Così il presidente del Senato, Renato Schifani, in un messaggio inviato a Maria e Anna Falcone, sorelle del magistrato, e alla Fondazione "Giovanna e Francesca Falcone".
Prestigiacomo: "Contro la mafia non molleremo mai"
"Siamo tutti impegnati nella battaglia contro la mafia e non molleremo mai". A dirlo il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, parlando con i cronisti prima di entrare nell'aula bunker dell'Ucciardone, dove oggi si ricorda la strage di Capaci. "Tutti noi - ha aggiunto il ministro - amiamo la nostra terra, la vita e la libertà. Nessuno sconto, in particolar modo oggi che si ricorda Falcone".