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A crescere i bimbi cinesi ci pensano le italianeNapoli, spopola la baby sitter partenopea

Sempre più famiglie straniere scelgono le mamme mediterranee in affitto per i propri bebè

27 Nov 2011 - 20:27
 © Getty

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Bimbi cinesi e mamme italiane. Nessuna stranezza: le mamme sono in affitto. La nuova moda delle baby sitter mediterranee per i bebè con gli occhi a mandorla sta spopolando a Napoli, dove le quarantenni partenopee sono sempre più cercate dalle famiglie cinesi. Così, nella zona dove tre donne su quattro si trovano escluse dal mercato del lavoro, ecco l'occasione dietro l'angolo.

Proprio come per le badanti c'è un tariffario anche per la balia napoletana. La mamma riceve 500 euro netti o 600 euro se provvede anche a cibo e pannolini. In nero, manco a dirlo. E si prende cura del bimbo generalmente fino ai 3-4 anni. Succede da tempo nella provincia vesuviana - Terzigno, Somma, San Giuseppe - dove anni fa si sono impiantati i primi opifici cinesi. Ora anche in città, nella zona popolare e ad alta densità della Stazione dove sono venuti ad abitare anche i commercianti all'ingrosso che hanno colonizzato con i loro capannoni la periferia est.

I nuovi ricchi cinesi hanno una certa capacità economica, ma - impegnati a lavorare 12/13 ore al giorno - non si concedono il lusso di crescere un figlio e così li affidano notte e giorno a una donna che surroghi l'amore materno. E se accudire gli anziani è un lavoro spesso delegato alle donne immigrate, quelle italiane trovano più accettabile dedicarsi ai bambini.

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