L'infermiere Angelo Stazzi, attualmente in carcere perché accusato di un altro omicidio, deve rispondere dell'uccisione di sette anziani, cinque uomini e due donne. Tutti i delitti sono stati commessi dal gennaio all'ottobre 2009
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C'è finalmente una svolta nelle indagini sul presunto serial killer di anziani, il cosiddetto angelo della morte di Roma. Gli agenti della squadra mobile capitolina, guidati da Vittorio Rizzi, hanno infatti notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere ad Angelo Stazzi, con l'accusa di aver ucciso 7 anziani, 5 uomini e due donne, dal gennaio all'ottobre 2009, nella casa di riposo Villa Alex, dove l'uomo lavorava come infermiere.
L'ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip di Tivoli Alfredo Bonagura, su richiesta del pm Gabriella Fazzi, sulla base delle indagini svolte dal team cold case della squadra mobile di Roma, specializzata nei delitti irrisolti, un'indagine nata dal caso dell'omicidio Dell'Unto.
L'ordinanza infatti è stata notificata all'infermiere 66enne nel carcere di Regina Coeli, dove l'uomo è recluso, dopo essere stato rinviato a giudizio, in attesa della sentenza della Corte di Assise di Roma, per l'omicidio di Maria Teresa Dell'Unto.
Infermiera del policlinico Gemelli, ex collega di Stazzi, la Dell'Unto era scomparsa nel 2001, un caso archiviato nel 2005, poi riaperto nel 2008 e risolto dalla squadra cold case capitolina nel 2009, che dopo otto anni ha ritrovato anche il corpo della donna, sepolto nel giardino di una vecchia abitazione di Stazzi a Montelibretti.
Dosi massicce di insulina per uccidere
I decessi dei quali è accusato riguarderebbero anziani quasi tutti malati. Dalle indagini sarebbe emerso che l'infermiere aveva un modus operandi preciso: iniettava farmaci per abbassare le difese immunitarie e poi somministrava massicce dosi di insulina che portavano alla morte.
Stazzi: "Ho sempre lavorato bene"
"Io non c'entro niente, ho sempre fatto bene il mio lavoro": così Angelo Stazzi, riferisce il suo avvocato Cristiano Pazienti che lo ha incontrato a Rebibbi. "Stazzi - dice l'avvocato - mi ha detto alcune cose ribattendo punto per punto l'ordinanza, e su questo baseremo la difesa e ha sottolineato 'non è assolutamente vero', così come aveva già fatto quando nacquero i primi sospetti mediatici".
"Ho letto l'ordinanza - spiega Pazienti che assiste Stazzi insieme a Cristiano Conte - siamo stati con il nostro assistito a Rebibbia tutto il pomeriggio. Lui logicamente nega ogni addebito. Rimaniamo esterrefatti, però siamo alle fasi finali del processo sull'omicidio Dell'Unto e arrivano queste accuse. Sarà sicuramente una coincidenza, credo nella buona fede della magistratura ma resto perplesso".
Il 14 e 15 dicembre infatti sono previste le udienze finali del procedimento davanti alla corte di Assise di Roma, per l'omicidio Dell'Unto. "E adesso che siamo prossimi ad una decisione viene fuori che è un serial killer - ha proseguito Pazienti - proprio ora, dal 2009, a supporto delle tesi accusatorie. E' stato sbattuto in prima pagina: si poteva aspettare la conclusione del processo, lui è già in carcere e io non vedo esigenze cautelari particolari come il pericolo di fuga o di recidiva".
Per quanto riguarda i passi successivi e il merito della vicenda, i legali aspettano di studiare gli atti e approfondire le accuse ma, fa notare il legale, "Stazzi si dichiara estraneo a queste accuse, ha sempre svolto il suo lavoro in modo professionale come è emerso anche nel processo. Si tratta di persone anziane che avevano da 86 a 99 anni: cercheremo anche di valutare con i nostri periti le cause dei decessi, per quello che è possibile, visto che è passato molto tempo. E per questo mi chiedo anche - conclude - come possano aver stabilito che sia Stazzi l'autore materiale di quelle morti". Stazzi "inizia anche ad essere stanco di queste accuse e sospetti. E' preoccupato per la sua famiglia, i figli, la compagna".