La polizia ha sequestrato la cartella clinica della giovane. Ignazio Marino, presidente della commissione d'Inchiesta sulla Sanità, invia i Nas: "Questo stillicidio deve finire"
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Una ragazza di 19 anni, Jessica Rita Spina, è morta all'ospedale di Crotone dopo aver partorito con il taglio cesareo. La giovane, originaria del Cosentino ma residente a Crotone, mercoledì era giunta all'ospedale e, sottoposta al cesareo, aveva dato alla luce un bambino. Ieri però la ragazza ha avvertito un malore ed è stata trasferita in Rianimazione dove stamane è morta. Il neonato è in buone condizioni.
Jessica Rita, che aveva tanto desiderato quella gravidanza insieme al compagno Andrea, 24enne, aveva deciso di chiamare il suo bambino Antonio, il nome del padre di lei, ex agente di polizia penitenziaria, morto un anno fa.
All'ingresso dell'obitorio, dove si trova il corpo della ragazza, oltre ai familiari, si sono radunati anche i compagni di scuola del liceo socio biologico "Gravina" di Crotone dove la giovane frequentava l'anno conclusivo del corso di studi.
Dopo la morte della 19enne ci sono stati attimi di tensione tra i familiari ed i medici: è dovuta intervenire la polizia per riportare la calma, e agli agenti i parenti della giovane hanno presentato una denuncia per chiedere che vengano accertate le cause del decesso.
L'Azienda sanitaria provinciale di Crotone ha subito nominato una commissione d'inchiesta interna, mentre la direzione sanitaria ha fatto sapere che "dopo attenta valutazione della documentazione sanitaria, al momento non sarebbero emerse responsabilità dirette dei sanitari che hanno avuto in carica il paziente; ulteriori approfondimenti verranno effettuati da una Commissione d'inchiesta interna appositamente costituita".
Immediata la reazione di Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, che ha inviato i carabinieri del Nas. Secondo Marino "si tratta di uno stillicidio raggelante che deve finire. La sanità calabrese è da tempo sotto osservazione della nostra Commissione anche per quanto riguarda il parto cesareo: a Reggio Calabria il 65% delle donne vengono sottoposte a parto cesareo, anche se l'Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che la media dei parti cesarei dovrebbe arrivare al 13,7%. Per di più l'intervento avviene generalmente in piccole strutture private accreditate, quasi sempre di mattina, in un giorno feriale. Una scelta che sembra motivata dalla possibilità di ottenere un rimborso economico per l'intervento più che dalla tutela della salute delle pazienti".