VIA ALLA BONIFICA

Incidente a una nave davanti a TarantoIn mare 10-15 tonnellate di carburante

L'olio combustibile provoca una chiazza oleosa di 800 metri quadrati nel porto della città

12 Apr 2012 - 19:55
 © Twitter

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Tra le 10 e le 15 tonnellate di carburante sono state sversate in mar Grande, a Taranto, da una nave battente bandiera panamense. Inizialmente si era pensato ad una falla dello scafo ma poi ha prevalso la tesi di un errore nello sversamento dell'acqua di zavorra. In mare, in corrispondenza del terzo sporgente del porto, si è formata una chiazza di circa 800 metri quadrati. La Capitaneria di porto ha circoscritto la zona e iniziato la bonifica.

L'incidente alla East Castle che è una portacontainer di 133 metri, costruita nel 1983 e con una stazza di 8mila tonnellate, è avvenuto ieri sera mentre era ancorata nel porto di Taranto vuota. Il mercantile doveva caricare lamiere dell'Ilva nel porto di Taranto.

"Recuperato il greggio, situazione sotto controllo"
Il capitanodi fregata, Francesco Russo, vicecomandante della Capitaneria di porto di Taranto, ha riferito che sono circa 10-15 le tonnellate di olio combustibile sversato in mare dalla East Castle. La totalità del materiale è stato recuperato ma le operazioni di recupero sono ancora in corso, ha spiegato Cosimo Battista, responsabile qualità della società incaricata del servizio anti-inquinamento nel porto di Taranto, Ecotaras Spa. "La situazione è sotto controllo, si tratta di un evento circoscritto e al momento non c'è rischio ambientale", ha proseguito Battista. "Ora stiamo lavorando per limitare i danni", ha spiegato Battista.

"Bonifica entro 24 ore"
"La zona è stata circoscritta con panne galleggianti assorbenti per un'area totale di circa 500 metri quadri. Stimiamo di completare le operazioni di bonifica entro 24 ore", ha affermato il capitano Russo. "Fortunatamente - ha precisato il comandante - il prodotto sversato in mare è denso e il recupero è tutto sommato agevole.

Assessore: "Forse errore umano"
Inizialmente si era ipotizzata una falla nello scafo, poi esclusa da un'ispezione a bordo e subacquea della Capitaneria di Porto. Secondo il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Taranto, invece la fuoriuscita di carburante è avvenuta durante lo svuotamento in mare delle casse di zavorra. L'assessore regionale all'Ambiente, Lorenzo Nicastro, parla di un errore umano nella manovra di apertura delle valvole tra i serbatoi di zavorra e quelli del greggio. Nicastro conclude che, grazie all'intervento tempestivo dei soccorsi si è riusciti a contenere i danni.

Segnalazione alla magistratura

Il comandante Russo ha aggiunto che è in corso un'ispezione da parte della Guardia Costiera che disporrà il fermo della motonave nel porto di Taranto oltre alla segnalazione all'Autorità giudiziaria. Mentre i tecnici dell'Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) hanno effettuato prelievi e campionamenti dell'idrocarburo su richiesta della Guardia costiera. "Attendiamo i riscontri per risalire ai responsabili dell'inquinamento" ha concluso il comandante Russo.

A Roma tavolo tecnico su inquinamento Taranto
La situazione di inquinamento ambientale di Taranto, dovuta ad anni di attività del siderurgico e delle altre industrie, è diventata una emergenza per il governo al punto che il 17 aprile sarà al centro di un tavolo tecnico a Roma presieduto dal premier Mario Monti. In questo clima, la notizia dell'incidente ha scatenato l'immediata reazione degli ambientalisti e delle forze politiche.

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