E' la motivazione della Suprema Corte nei riguardi del comandante della Costa Concordia, la nave naufragata il 13 gennaio vicino all'isola del Giglio
© Ansa
Il comandante della Costa Concordia affondata davanti all'Isola del Giglio a gennaio, Francesco Schettino, "ha dimostrato di non essere in grado di gestire una situazione di pericolo tipica della sua professione, nonostante la specifica preparazione professionale e l'esperienza maturata". Lo scrive la Cassazione motivando la conferma dei domiciliari a Schettino. La Corte rileva poi la "scarsa resistenza nello svolgimento di funzioni di comando".
Per la Suprema Corte, il comandante della Costa Concordia - naufragata lo scorso 13 gennaio sugli scogli dell'Isola del Giglio con 32 vittime - ha "scarsa resistenza" a "reggere situazioni di crisi e ad assicurare in quelle situazioni l'adempimento delle obbligazioni di sicurezza e garanzia verso le persone a lui affidate". Inoltre è "verificata la insufficienza strutturale di Schettino, nelle situazioni in cui sia in gioco l'incolumità delle persone".