La questura: "Nessuna svolta". Monti alle esequie della vittima: "Grande dolore"
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"Non c'è nessuna svolta né ci sarà nelle prossime ore". Lo afferma il capo di gabinetto della questura di Brindisi, Anna Palmisano, che parla di "situazione fluida" e di lavoro "su vari fronti". Intanto la persona condotta negli uffici della polizia per essere ascoltata "come testimone" nelle indagini sull'attentato alla scuola ha lasciato la questura.
"Non abbiamo nessun indagato né arrestato: se le persone che vengono fermate solo per essereascoltate come testimoni, o per fare dei riscontri, vengono identificate come mostri diventa difficile per noi lavorare", afferma il capo di gabinetto della questura di Brindisi, AnnaPalmisano. Il dirigente di polizia fa riferimento al fatto che alcuni giovani assiepati davanti alla questura hanno preso a calci e hanno aperto una vettura civetta della polizia che lasciava la questura. "Nell'auto - ha detto Palmisano - c'erano poliziottiche stavano lavorando".
Nelle scorse ore il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, che ha in mano l'indagine sull'esplosione davanti alla scuola di Brindisi, aveva smentito il fermo dell'uomo che si vede nelle imagini catturate dalla telecamera di sicurezza dell'edicola di fronte al luogo dell'esplosione. "Non abbiamo trovato nessuno" ha detto secco Motta in merito a possibili indagati o fermi. "Stiamo interrogando decine di persone, lasciateci lavorare" ha aggiunto Motta.
"Tentata strage con finalità terroristiche"
L'attentatore sarebbe comunque stato riconosciuto dal video grazie a una menomazione a una mano. Secondo indiscrezioni, l'uomo mancherebbe di casa da due giorni. Il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, ha confermato che l'accusa è cambiata, da tentata strage a strage con finalità terroristiche.
Rilasciato l'ex militare, ascoltato come persona informata dei fatti
E' stato rilasciato dopo un lungo interrogatorio anche Raffaele Niccoli, l'ex militare dell'Aeronautica portato in questura l'altra sera e ascoltato per molte ore. Niccoli era stato interrogato perché ritenuto somigliante all'autore dell'attentato alla scuola Morvillo di Brindisi, ripreso nel video della telecamera di sorveglianza. A carico dell'uomo, che è stato ascoltato come persona informata dei fatti, non è stata avanzata alcuna ipotesi di reato.
Quattromila persone al funerale, c'è anche Monti
La chiesa madre "Tutti i santi" e la piazza di Mesagne, erano gremite per la celebrazione funebre in ricordo di Melissa Bassi. In piazza c'erano circa 4mila persone. Tra le autorità c'erano il premier Mario Monti che è partito in anticipo dagli Stati Uniti, dove si era recato per il G8, per essere presente. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato una corona di fiori. Presente anche il governatore della Puglia Nichi Vendola. Un lancio di palloncini ha salutato l'uscita del feretro dalla chiesa al termine della cerimonia.
Monti: "Grande dolore"
Lasciando la chiesa madre di Mesagne dopo la conclusione dei funerali di Melissa Bassi, il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha parlato di un "grande dolore". "Ho visto - ha aggiunto poi il premier - anche una città dei giovani e una popolazione di grande forza e compostezza che ha una voglia di reagire che mi ha impressionato".