Il presidente Luca Patané: "Non ci sono solo cancellazioni in Emilia, Veneto e Friuli - dice - ma un blocco dei flussi che avrebbero dovuto concretizzarsi in queste settimane"
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Il sisma che ha colpito l'Emilia rischia di avere effetti più gravi rispetto al previsto sul turismo. Lo segnala il presidente di Federviaggi, Luca Patané. "Non ci sono solo cancellazioni in Emilia, Veneto e Friuli - dice - ma un blocco dei flussi che avrebbero dovuto concretizzarsi in queste settimane" con l'avvio della stagione balneare. Le prenotazioni "sono ferme". Soffrono, in particolare, il mercato tedesco e tutti quelli intercontinentali.
Il turismo dalla Germania, che costituisce un bacino di utenza importante per l'Italia - con il 21% degli arrivi complessivi del 2011 sul totale degli stranieri, pari al 20% della spesa e al 25% dei pernottamenti - potrebbe venir meno. Il timore è che i tour operator locali possano dirottare questi flussi turistici in Spagna, Turchia e Grecia.
In questi giorni, afferma ancora Federviaggi, sta facendosi sentire anche la mancanza di prenotazioni da parte di turisti americani e giapponesi anche se i loro tour non toccano le aree terremotate.
Patané giudica ottime le iniziative intraprese dal ministro del Turismo Piero Gnudi, dall'Enti, l'Agenzia nazionale del turismo e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri ma, avverte "il lavoro sarà ogni giorno più impegnativo".
Gnudi ai turisti americani: "Aree perfettamente fruibili"
In un comunicato diffuso dall'ambasciata italiana negli Usa, "per favorire il flusso turistico in seguito al terremoto in Emilia", il ministro per gli Affari regionali, il turismo e lo sport, Piero Gnudi, rassicura i turisti che "la regione Emilia-Romagna, le località balneari sull'Adriaco, i capoluoghi e le città d'arte nelle zone vicine all'epicentro dei terremoti del 20 e del 29 maggio sono perfettamente fruibili". "In particolare, la Riviera Adriatica non ha subito danni e tutte le strutture turistiche sono funzionanti" aggiunge Gnudi. In realtà a Modena moltissimi monumenti e chiese restano chiusi, stessa cosa a Ferrara e Mantova dove decine di verifiche sono in corso proprio negli edifici di maggior pregio artistica, che essendo antichi sono i più lesionati.