Paradisi naturali per gli amanti delle immersioni
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Capo Palinuro, uno dei gioielli naturalistici del Parco del Cilento e del Vallo di Diano raccontato nell'Eneide di Virgilio, è un caratteristico promontorio calcareo a picco sul mare; il suo perimetro è delineato da possenti pareti rocciose che, da altezze che in alcuni punti superano i 200 metri, prosegue al di sotto della superficie del mare per circa 50 metri.
La particolare consistenza dell'ammasso roccioso ha favorito il fenomeno carsico e l'erosione, con un alto numero di cavità sommerse: le 35 grotte di Capo Palinuro, infatti, rappresentano uno dei principali poli di interesse speleomarino in Europa. Tra queste, la più conosciuta, e anche la più visitata, è la "Grotta Azzurra", lunga 85 metri e larga 90, che si trova all'altezza di Cala Guarracini e attraversa la parte settentrionale di Capo Palinuro.
Altra Grotta molto conosciuta è quella "d'Argento" che si trova più a Sud, a Cala Lanterna; sono anche note la "Grotta dei Monaci", cosi chiamata per le numerose formazioni stalagmitiche che richiamano le sembianze di un gruppo di monaci in preghiera, la "Grotta Preistorica o delle Ossa", i cui sedimenti fossili testimoniano la frequentazione di uomini primitivi, la "Grotta del Sangue" (nella quale è avvenuto l'incidente di oggi), cos chiamata per l'intenso rosso che si accende sulle sue pareti, e la "Grotta Sulfurea" dove il fenomeno idrotermale caratteristico delle cavità marine di Palinuro diviene più evidente e percepibile.