firme false?

Liste elettorali, chiesto il processo per il presidente della Provincia Podestà

La richiesta della procura di Milano. Podestà, accusato di falso ideologico nell'ambito dell'inchiesta sulla presunte firme false per le Regionali del 2010, si è sempre proclamato estraneo ai fatti

03 Lug 2012 - 14:55
 © Ap/Lapresse

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La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, e altre otto persone nell'ambito di un'inchiesta su presunte firme false raccolte per le liste elettorali del Pdl alle Regionali del 2010. Per Podestà, che ha sempre ribadito la propria innocenza, l'accusa è di falso ideologico. L'udienza preliminare è stata fissata per il 12 ottobre.

I fatti risalgono a quando Podestà era coordinatore regionale del Pdl per la presentazione delle liste elettorali regionali per la Lombardia e altre, collegate alla candidatura del governatore Roberto Formigoni.

Nella richiesta di rinvio a giudizio, la procura cita il verbale di interrogatorio di una coindagata di Podestà, Clotilde Strada, viceresponsabile del settore elettorale del Pdl, che racconta come nella sede del Pdl milanese la sera prima della scadenza dei termini per la presentazione delle liste, l'attuale presidente della Provincia le disse di usare i certificati elettorali dei cittadini per raggiungere il numero necessario di firme alla presentazione delle liste.

I verbali degli interrogatori
"Avete i certificati elettorali, usateli. Del resto sarebbe difficile sostenere il rinnovo dei contratti se ci saranno problemi sulla presentazione delle liste", sono le parole che Strada mette a verbale attribuendole a Podestà.

Alla richiesta di Podestà, Strada, secondo il verbale, rispose "va bene". "Tornai nella sala riunioni dove c'erano gli altri, ivi compresi i consiglieri provinciali rimasti. Dissi loro che Podestà aveva detto di usare i certificati elettorali, e a quel punto ciascuno dei consiglieri ha preso gli elenchi, compilandoli con le generalità delle persone e apponendone invece loro le firme e poi autenticandole".

"Ovviamente a questa compilazione degli elenchi parteciparono anche altri presenti, ma non sono in grado di dire chi perché c'era un notevole via vai", ha concluso la Strada.

"Mentre io, dopo avere trasmesso ai consiglieri e agli altri le direttive di Podestà, mi sono recata nella stanza del coordinatore regionale per raccogliere gli elenchi che cominciavano ad arrivare dalle altre province".

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