AVVISO DI GARANZIA

Formigoni, invito a comparire dai pm di Milano Il governatore: "Resto al mio posto"

Il presidente della Regione è indagato per corruzione, con l'aggravante della transnazionalità, nell'inchiesta sulla Sanità. Sulla Maugeri dice: "Nessun controllo dalla Regione"

25 Lug 2012 - 20:14
 © LaPresse

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La Procura di Milano ha inviato un avviso di garanzia e un invito a comparire al governatore della Lombardia Roberto Formigoni, indagato per corruzione, con l'aggravante della transnazionalità, nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri di Pavia. Ma lui replica: "Ho letto le carte. Non ho nulla da temere e resto al mio posto". La Procura ha precisato che l'inchiesta riguarda fatti commessi a Milano e all'estero, dal 2001 al novembre 2011.

Iscritto nel registro degli indagati il 14 giugno
Formigoni è stato iscritto nel registro degli indagati il 14 giugno, e l'iscrizione è stata desecretata oggi. Il 23 giugno il Corriere della Sera rivelò l'apertura del fascicolo sul governatore lombardo. Ma il diretto interessato smentì annunciando querela alla testata e di essere pronto a dimettersi in caso fossero state provate le accuse riportate dal quotidiano.

L'ufficialità della Procura milanese
Oggi, dopo settimane di indiscrezioni, una nota del procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, rende ufficiale la notizia. Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, è indagato per corruzione con l'aggravante della transnazionalità nell'ambito dell'inchiesta sui presunti fondi neri creati attraverso la Fondazione Maugeri. Cade invece l'accusa, inizialmente contestata, di finanziamento illecito per mezzo milione di euro ricevuto per le elezioni regionali del 2010. Al presidente lombardo è stato anche notificato un invito a comparire sabato 28 luglio davanti ai pm milanesi.

Formigoni: "Non ho niente da temere"
Il governatore non è comunque preoccupato dopo aver letto le carte con le accuse della Procura. "Ho letto le carte - ha detto - e a una seconda lettura mi sono detto 'tutto qua?' Qual è l'atto corruttivo? Dov'è la corruzione? Io non l'ho trovato. Sono tranquillo, non ho proprio nulla da temere dopo la lettura degli atti. Si tratta dei soliti episodi, che ho già definito falsi o non a me riferibili o gravemente alterati". Quanto all'invito a presentarsi davanti ai giudici sabato, Formigoni ha detto: "Concorderemo la data e non è detto che sia sabato".

Giornalisti "gazzettieri"
Formigoni si è poi rivolto ai giornalisti chiamandoli "gazzettieri dei magistrati". "Alcuni di voi sono stati degni gazzettieri", ha detto, criticando il fatto che siano stati informati in anticipo dell'avviso di garanzia a suo carico. E ancora: "Avete svolto il compito che vi siete autoaffidati con grandissima diligenza".

Il presidente: "Rimango al mio posto"
Formigoni ha poi precisato: "Io rimango al mio posto, perché so che i miei comportamenti sono sempre stati rettilinei", rispondendo a chi gli chiedeva se intendeva dimettersi dopo la notifica dell'invito a comparire.

"Parlerò con i magistrati"
Il governatore ha poi detto, rivolto ai giornalisti in conferenza stampa: "Parlerò con i magistrati di cose che a me interessano e chiarirò la mia posizione, ma senza passare per il vostro visto che non è sempre fedele e ha preso ormai una deriva gossippara". "La corruzione non c'è - ha ribadito -. Quelli che devo convincere sono i magistrati e non voi". 

"Fatti falsi dall'inizio alla fine"
Il governatore si è poi difeso dicendo che sono "fatti falsi dall'inizio alla fine'' quelli contenuti nell'avviso di garanzia. "E' l'accusa che parla - dice -, poi parlerà la difesa e, infine, eventualmente un giudice terzo". Formigoni ha così spiegato la ragione per la quale non intende dimettersi davanti a un avviso di garanzia che "è un atto a tutela dell'indagato". 
 
"Favori" per nove milioni al governatore
Stando alla ricostruzione dei magistrati milanesi, Formigoni avrebbe ricevuto dall'uomo d'affari Pierangelo Daccò quasi nove milioni di euro di "utilità", tra cui viaggi, passaggi in barca e uno sconto per l'acquisto di una villa in Sardegna da parte di un suo amico di Comunione e Liberazione. In cambio, è l'ipotesi dell'accusa, avrebbe garantito una "corsia preferenziale" a Daccò, consulente della Maugeri, in Regione. Il reato di corruzione con l'aggravante della transnazionalità - si pensa al passaggio di presunto denaro "nero" in Svizzera - è contestato a Formigoni in concorso con lo stesso Daccò, con Umberto Maugeri, Costantino Passerino e l'ex assessore regionale alla Sanità Antonio Simone.
Formigoni, da quanto risulta dall'invito a comparire, sarebbe dunque stato corrotto in qualità di presidente della Regione con "utilità" per un valore di 8,5 milioni di euro in relazione a 15 delibere regionali, con le quali sono stati stanziati rimborsi per la Fondazione Maugeri di circa 200 milioni di euro in dieci anni.
Formigoni: "Da Regione nessun controllo su Fondazione Maugeri"
Intanto, durante un'audizione al Senato, Formigoni ha affermato che la Regione da lui guidata non ha nessuna responsabilità sul controllo dei bilanci delle fondazioni San Raffaele e Maugeri. "Bisogna tener presente - ha detto - che questi sono Irccs, enti a rilevanza nazionale. La vigilanza sui loro bilanci spetta al ministero della Salute".
L'attacco di Formigoni al Corsera e Repubblica
Intanto, Roberto Formigoni attacca la stampa nazionale su Facebook: "Auguro a Nichi Vendola, rinviato a giudizio in Puglia, di poter presto dimostrare la sua innocenza. Ma non posso - denuncia - non notare l'eclatante doppiopesismo dei giornaloni italiani". Il governatore della Lombardia nota come Corsera e Repubblica hanno dato poco risalto alla notizia dell'indagine su Vendola mettendola rispettivamente a pagina 17 e 15. Formigoni fa il paragone con il grande risalto dato dai medesimi quotidiani che annunciarono l'apertura dell'inchiesta nei suoi confronti in prima pagina con ampi servizi, per più giorni. "Che dite? C’è qualcosa che non va o sono io ipersensibile?". Infine conclude con una considerazione: "Questi giornaloni ricevono anche una sovvenzione pubblica, pagata con i soldi delle tasse di voi cittadini. Pensate che meritino ancora i vostri soldi in omaggio?".

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