La polizia sta concentrando le indagini su un giovane che avrebbe avuto una lite con una delle vittime per una questione legata ad una ragazza. Ferito anche un cugino, ricoverato in ospedale
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Tre persone, Remo Borgese di 48 anni, e Antonio e Francesco Borgese, di 27 e 21 anni, rispettivamente padre e figli, sono state uccise a colpi di pistola a Rizziconi, centro della piana di Gioia Tauro. Un cugino, Antonino Borgese, è stato ferito a una spalla. Ora spunta un sospettato: si tratta di un giovane, al momento irreperibile, che avrebbe avuto una lite con una delle vittime per una questione legata ad una ragazza.
Il movente forse una lite per una donna
Con il passare delle ore si fa sempre più concreta negli investigatori l'idea che all'origine del triplice omicidio ci sia stata una lite, probabilmente per una ragazza. Remo Borgese e i figli, infatti, non solo erano incensurati, ma nei loro confronti non è mai emerso nessun elemento che potesse farli ritenere contigui ad ambienti criminali. Il padre era un assicuratore, i due figli gestivano una compagnia di soccorso stradale per il recupero di automobili guaste.
Ufficialmente non ci sono ancora indagati
Il cugino rimasto ferito è stato interrogato dagli inquirenti, ma non avrebbe fornito indicazioni sul nome dell'omicida. Dalle indagini sarebbe comunque emerso il particolare di un'auto di colore grigio sul luogo del delitto. Attualmente non è stato emesso alcun provvedimento.
La dinamica del delitto
Il triplice omicidio è avvenuto intorno alla una della notte scorsa in una piazzetta davanti alle scuole elementari del paese. Secondo una ricostruzione non ancora definitiva fatta dagli investigatori, uno dei figli di Remo Borgese avrebbe avuto una lite con un altro giovane. Poche ore dopo, padre e figli, insieme al cugino Antonino, lo avrebbero incontrato per un chiarimento, ma il giovane, forse accompagnato da un amico, si sarebbe presentato all'appuntamento armato di pistola sparando una decina di colpi che hanno raggiunto Antonio e Francesco al torace e Antonino ad una spalla. Remo, invece, è stato colpito alle spalle, forse mentre stava tentando di fuggire. Sulla strada, fino ad una distanza di una cinquantina di metri dal luogo della strage, sono state trovate varie macchie di sangue.
L'unico sopravvissuto è in ospedale
Sul posto sono subito intervenuti gli agenti della Mobile di Reggio Calabria e del commissariato di Gioia Tauro, che hanno trovato a terra i cadaveri di Antonio e Francesco, mentre Remo e il nipote Antonino erano stati già portati nell'ospedale di Polistena da alcuni amici e parenti. Remo è giunto già cadavere mentre il nipote, ferito, è ricoverato ma non è in pericolo di vita.