IL DISASTRO DELLA CONCORDIA

Depositata perizia sul disastro della Concordia"Non fu l'ordine di Schettino a salvare la nave"

Secondo gli esperti l'ordine di barra a dritta, che il comandante ha sempre detto di aver chiesto per mandare la nave ad arenarsi su fondali bassi, è stato un errore, e solo per puro caso ha portato effettivamente il gigante dei mari vicino alla riva dell'isola del Giglio

12 Set 2012 - 08:52
 © Ansa

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Fin dal primo momento aveva sostenuto di aver salvato la nave con quella manovra, di aver evitato una tragedia ancora maggiore mandando la Concordia ad arenarsi sugli scogli del Giglio. Ora, però, la perizia disposta dal gip di Grosseto smentisce il comandante Francesco Schettino: "Le circostanze e non la volontà hanno reso efficace quell'unico ordine". In pratica, per i periti si è trattato solo di fortuna.

"L'aver messo tutta la barra a dritta - rilevano infatti i periti, coordinati dall'ammiraglio Giuseppe Cavodragone - avrebbe anche potuto comportare che la nave dirigesse verso il largo (alti fondali), con probabili conseguenze peggiori di quanto poi si è verificato nella realtà". E poi, riferisce il quotidiano La Stampa che riporta stralci della perizia di mille pagine depositata ieri mattina in tribunale, gli esperti rincarano la dose sottolineando come "affermare di aver messo la barra a dritta per andare su bassi fondali basandosi su elementi sconosciuti è un errore".

I periti non hanno dubbi nemmeno sulle cause della sciagura: "Una manovra estremamente azzardata. La nave è stata portata a navigare su una rotta troppo vicina alla costa, ad elevata velocità e, per di più, in ore notturne".

E se il comandante Schettino ha sbagliato gli ordini di manovra, ancora peggio ha fatto con la gestione dell'emergenza: l'allarme venne dato "48 minuti e 19 secondi" dopo l'impatto, e l'ordine di abbandonare la nave arrivò dopo altri 20 minuti e 44 secondi. Oltretutto, durante l'evacuazione, "oltre a essere stata del tutto disattesa la disposizione prevista dal Ruolo d'appello, a fronte di un sintetico ordine di imbarco sulle lance di salvataggio, si è verificata la quasi completa omissione dell'intera sequenza di messaggi prevista".

Nulla da dire, invece, da parte dei periti, sulla manutenzione della Costa Concordia: "Si ha ragione di ritenere che il programma di manutenzione sia stato rispettato" e "non sono stati riscontrati malfunzionamenti delle porte stagne". La nave è affondata perché l'urto contro gli scogli ha provocato "una falla eccessiva".

Per farla breve: da parte dei periti, nel documento, per il comandante Schettino arriva una condanna senza appello.

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