dopo la sentenza

Diritti tv, Alfano: "Accanimento contro Berlusconi, la condanna è incomprensibile"

Primi commenti dopo la sentenza del tribunale di Milano che ha inflitto al fondatore del Biscione una condanna a quattro anni di reclusione, di cui tre condonati per l'indulto, l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e l'interdizione dalla direzione di imprese per tre

26 Ott 2012 - 19:05
Angelino Alfano © LaPresse

Angelino Alfano © LaPresse

La condanna di oggi al processo sui diritti tv Mediaset "è l'ennesima prova di un accanimento giudiziario nei confronti di Silvio Berlusconi". Il segretario del Pdl Angelino Alfano lo scrive in una nota diffusa dopo la lettura della sentenza al tribunale di Milano. "Una condanna inaspettata e incomprensibile - spiega Alfano - con sanzioni principali e accessorie iperboliche. Siamo certi che i prossimi gradi di giudizio gli daranno ragione".

Di Pietro: "La verità è venuta a galla"
"Tutti i nodi vengono al pettine. Nonostante tutte le leggi ad personam che Berlusconi si è fatto e nonostante la continua delegittimazione e denigrazione dei magistrati, la verità è venuta a galla". Questo il commento di Antonio Di Pietro alla sentenza sul processo Mediaset. "Da oggi - aggiunge il leader di Idv - gli italiani possono prendere atto che una sentenza di primo grado considera Berlusconi un delinquente, colpevole di frode fiscale e con l'interdizione dai pubblici uffici per i prossimi tre anni".

Bonaiuti: "Accanimento, Berlusconi troverà un giudice a Berlino"
"Una sentenza che conferma anni e anni di accanimento giudiziario. Non c'è dubbio che il presidente Berlusconi, nei prossimi gradi di giudizio, troverà un giudice a Berlino". Lo dichiara Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi, facendo riferimento a una battuta contenuta in un'opera di Bertold Brecht che significa che la giustizia prima o poi arriva.

Cicchitto: "Tentativo di omicidio politico"
"Non si tratta di una sentenza ma di un tentativo di omicidio politico visti non solo la condanna penale ma anche l'interdizione di tre anni dai pubblici uffici". Lo afferma in una nota il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, che aggiunge: "Purtroppo non da oggi diciamo che è in atto un uso politico della giustizia, in primo luogo contro Berlusconi. Una situazione del tutto insostenibile anche per ciò che riguarda la normalità della lotta politica nel nostro Paese".

"Ci auguriamo - scrive ancora Cicchitto - che negli altri gradi di giudizio venga sancita l'innocenza di Berlusconi. Anche alla luce di ciò che sta avvenendo è indispensabile mantenere i tre gradi di giudizio. Esprimiamo al Presidente Berlusconi la solidarietà di tutti i deputati del gruppo Pdl".

Legali Berlusconi: "Sentenza incredibile"
"Una sentenza assolutamente incredibile che va contro le risultanze processuali. Addirittura non si è tenuto conto delle decisioni della Corte di Cassazione e del Giudice di Roma, che per gli stessi fatti hanno ampiamente assolto il Presidente Berlusconi". Lo scrivono in una nota l'avvocato Piero Longo e l'avvocato Niccolò Ghedini, difensori di Silvio Berlusconi.

"Straordinaria è poi la circostanza - proseguono gli avvocato Ghedini e Longo - che non si sia attesa la decisione della Corte Costituzionale in ordine al conflitto sollevato, il che potrà comportare l'annullamento del processo. E' evidente che si tratta di una decisione che è totalmente sconnessa da ogni logica giuridica con un tribunale totalmente teso a concludere il processo contro l'onorevole Berlusconi negando prima i testi a difesa, e poi con tecnica del tutto inusuale per un processo durato undici anni, di cui sei di dibattimento, procedendo alla motivazione contestuale limitando, così, a 15 giorni il tempo per scrivere l'atto di impugnazione. E' auspicabile che in Corte d'Appello vi possa essere atmosfera diversa, con l'assunzione di tutti i testi a difesa immotivatamente negati, e con il pieno riconoscimento dell'insussistenza dei fatti e dell'innocenza dell'onorevole Berlusconi", concludono Longo e Ghedini.

Casini: "Non speculo su vicende giudiziarie"
"Abbiamo sempre contrastato Berlusconi su piano politico e non abbiamo mai speculato sulle sue vicende giudiziarie. Non cominceremo certo adesso". Lo afferma in una nota il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, commentando la condanna a Berlusconi.

Santanchè: "Berlusconi ci ripensi e torni in campo"
"Al generoso passo indietro di Berlusconi compiuto per rilanciare la sua grande battaglia per la libertà, fa oggi da contraltare un nuovo e rumoroso passo avanti della magistratura politicizzata. Mi appello a Berlusconi perché riconsideri la sua scelta e torni in campo insieme a milioni di italiani che come me vogliono tenere alta la bandiera del garantismo e della libertà". Lo afferma Daniela Santanchè.

La Russa: "Sentenza desta incredulità"
"Esprimo piena solidarietà e vicinanza umana a Silvio Berlusconi per una condanna dal sapore di accanimento giudiziario, tanto più che la pena inflitta è maggiore di quella richiesta dai pm e che non si è tenuto conto delle decisioni della Corte costituzionale e del Giudice di Roma". Lo dice il coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, a proposito della sentenza Mediaset. "Attendo le motivazioni - aggiunge - per giudicare meglio una sentenza che al momento desta incredulità e mi auguro un totale ribaltamento della decisione nei successivi gradi di giudizio".

Famiglia Cristiana: "Berlusconi game over"
"Berlusconi, game over". E' questo l'icastico titolo di "Famiglia Cristiana" online nel commento sulla sentenza del processo Mediaset. "Dopo la pesantissima condanna per frode fiscale e l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, ora esce davvero dalla scena politica. E a farne le spese è il Centrodestra", scrive il settimanale.

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