Nel 2002 uccise la fidanzata a coltellate e la fece a pezzi. Per un'intera giornata è potuto tornare a casa. Secondo il magistrato, l'uomo non potrebbe andare in giro se non accompagnato, ma, come riporta il settimanale "Oggi", ha trascorso dei momenti da solo per le vie del capoluogo lombardo
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Ruggero Jucker, che il 20 luglio 2002 uccise a coltellate e fece a pezzi la fidanzata 26enne Alenya Bortolotto, è uscito dal carcere di Bollate (Milano) per un permesso di 24 ore. L'uomo ha trascorso il 2 novembre con i genitori e a spasso per le strade di Milano. Molto cambiato fisicamente, oggi Jucker, che ha 46 anni, porta il cranio rasato e non ha più gli spessi occhiali che indossava nel 2002.
A riferire la notizia "Oggi", che pubblica delle immagini esclusive. Secondo il settimanale, che cita fonti giudiziarie e dell'amministrazione penitenziaria, l'uomo avrebbe dovuto trascorrere il tempo del permesso sempre in compagnia dei familiari. Invece, sempre secondo quanto riferisce "Oggi", a un certo punto della giornata si sarebbe allontanato da solo a piedi per Milano.
Dieci anni dopo l'uccisione di Alenya, Jucker è fuori dal carcere, può tornare a casa per un giorno intero. Ad aspettarlo fuori dal carcere i genitori, che in questi anni non l'hanno mai abbandonato. E' arrivato nel suo appartamento verso le 9.30 e non ne è uscito fino alle 17, quando ha fatto una passeggiata in compagnia della madre. Poi, lasciata la donna, si è diretto di nuovo verso casa, da solo.
In primo grado Jucker aveva evitato l'ergastolo grazie al rito abbreviato, ricevendo una condanna a trent'anni, ma in secondo grado la difesa utilizzò il patteggiamento in appello e così la sua pena si ridusse a 16 anni. Tra aggravanti e attenuanti, l'accordo permise di "derubricare" l'imputazione in omicidio non aggravato, con pena massima prevista a 24 anni, ridotta a 16 grazie allo sconto per il rito abbreviato. Oltre a tutte queste agevolazioni, Jucker ha avuto anche un permesso premio: lo prevede la legge perché ha scontato due terzi della pena.