Operazione della Gdf per "carenze strutturali e problemi di sicurezza". Sette gli indagati
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Gli uomini della Guardia di finanza di Roma hanno posto sotto sequestro l'area del nuovo porto turistico di Fiumicino su disposizione della Procura di Civitavecchia. All'origine del provvedimento vi sarebbero carenze strutturali e problemi di stabilità e sicurezza. Contestualmente sono stati notificati sette avvisi di garanzia: l'accusa ipotizzata dagli inquirenti è frode nelle pubbliche forniture. Tra loro anche il costruttore Bellavista Caltagirone.
Le opere realizzate in quello che è destinato a diventare uno dei porti turistici più importanti del mar Mediterraneo, con un costo stimato di circa 400 milioni di euro, interessano un'area di oltre un ettaro. Tre gli indagati c'è anche l'imprenditore Francesco Caltagirone Bellavista, titolare del gruppo Acqua Pia Antica Marcia.
Il progetto, affidato a una società del gruppo di Caltagirone, prevedeva la realizzazione, sia a mare che a terra, di cantieri nautici, strutture abitative, ricettive, commerciali, sportive e box auto e, secondo le intenzioni, doveva garantire la ricettività di circa 1.500 imbarcazioni. Dalle indagini delle fiamme gialle è emerso che, dietro i lavori di costruzione, avrebbe operato un meccanismo di affidamento delle commesse tra imprese riconducibili, direttamente o indirettamente, al noto gruppo romano, con l'intento di realizzare l'opera a un costo di gran lunga inferiore a quello stimato.