"Molte persone non avevano le cinture allacciate, la turbolenza non è stata annunciata"
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"Temevo di morire, ero certo che saremmo precipitati". Basta questa frase di uno dei passeggeri per dare una misura al terrore che si è vissuto a bordo del volo L'Avana-Milano. "Mi è passato davanti tutto il film della mia vita" aggiunge Mauro Oliveri, rendendo vera e sofferta una frase solitamente carica di retorica.
A che ora siete partiti da Cuba?
Sono partito ieri sera alle 22.30 da Cuba, dall’aeroporto di Holguin. Dopo una sosta di circa un’ora a L’Avana, l’aereo, tutto pieno, sarebbe dovuto ripartire tranquillamente alla volta di Milano Malpensa, con arrivo previsto per le 13.30. L’orario di arrivo è stato rispettato, ma il tragitto non è stato per nulla sereno.
Cosa è successo?
Dopo circa due ore di viaggio, intorno alle 00.30, ora locale, l’aereo, un boeing 737-800 della compagnia Neos, attraversa una turbolenza della tipologia chiaro-bianca, ossia così forte da capitare una volta su un milione. Siamo precipitati 4-5 volte in caduta libera, paralleli al suolo, ad una velocità fortissima. In particolare un paio di volte mi è sembrato di vivere un incubo.
Eravate stati avvertiti della possibilità di una turbolenza?
No, la turbolenza non ci era stata comunicata, le persone non avevano le cinture allacciate e molte di loro hanno violentemente urtato al tetto dell’aereo. Inoltre sono volate posate, bicchieri, apribottiglie, vasi: tutto ciò che in quel momento c’era nel velivolo. Moltissime persone si sono ferite, ho visto menti rotti, tagli al capo, denti saltati. Molta gente è svenuta, ed anche io ho rischiato di perdere i sensi.
L’aereo a quel punto ha deciso di atterrare?
Assolutamente no. Si è parlato di un possibile atterraggio prima su New York, poi su qualche isola dell’Atlantico e infine su Parigi, ma nulla di tutto ciò è accaduto. Il pilota ha tirato dritto fino all’aeroporto di Milano Malpensa perché l’aereo, di recente fabbricazione, non aveva subito danni.
C’erano medici sul velivolo?
Si, ma non di bordo. C’erano un paio di passeggeri che erano dottori ed hanno fatto un giro tra la gente per vedere se ci fosse qualcuno che versava in gravi condizioni, ma non avevano le valigette per curare.
Vi attendevano i soccorsi a Malpensa?
Si, c’erano diverse auto mediche e moltissimi carabinieri.
Cosa ti resta di questa brutta esperienza?
Devo ancora riprendermi, mi è sembrato di vivere delle scene da film dell’orrore e per di più l’aereo, quando ha perso quota, si trovava proprio sopra il Triangolo delle Bermuda. Adesso cercherò di rilassarmi, la prossima volta prenderò una nave.