I provvedimenti cautelari sono stati notificati in carcere. Oltre 250 uomini delle forze dell'ordine coinvolti nella maxi-operazione
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La Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catania ha effettuato un'operazione nelle province del capoluogo etneo, di Enna e Milano contro l'infiltrazione della criminalità organizzata nel ciclo dei rifiuti. Sono stati eseguiti decine di provvedimenti cautelari in carcere. All'operazione partecipano anche agenti del reparto volo della polizia di Reggio Calabria e unità cinofile
Un'operazione massiccia alla quale hanno partecipato, coordinati dalla Dda della Procura di Catania, 250 investigatori di Dia, polizia di Stato, carabinieri e guardia di finanza.
Sono 27 le persone destinatarie di provvedimenti cautelari emessi dal Gip. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, associazione per delinquere, traffico di rifiuti, traffico di sostanze stupefacenti, traffico di armi aggravato dal metodo mafioso e truffa aggravata ai danni di Ente pubblico.
Nell'ambito della stessa inchiesta, la Dda della Procura di Catania ha disposto perquisizioni nei confronti di altri 16 indagati, fra i quali amministratori e funzionari pubblici. Tra i destinatari dei provvedimenti troviamo esponenti del clan Cintorino e dipendenti che lavorano nel Catanese dell'azienda Aimeri Ambiente di Milano. Tra loro c'è il boss Roberto Russo, 48 anni, ex responsabile operativo dell'Aimeri Ambiente, detenuto per altri reati, indicato vicino alla cosca Cappello-Bonaccorsi. E' stato arrestato nel maggio dello scorso anno assieme allo storico capomafia Giuseppe Garozzo. Dopo la sua cattura furono compiuti degli attentati incendiari contro il cantiere della Aimeri di Macchia di Giarre in cui andarono distrutti circa 50 mezzi. A Russo e ad altri tre presunti appartenenti alla cosca Cintorino sono stati notificati ordini cautelari per associazione mafiosa.
Un provvedimento restrittivo per associazione a delinquere semplice è stato emesso per alcuni dipendenti dell'Aimeri Ambiente: Alfio Acquino, di 60 anni, Francesco Caruso, di 48 anni, e per l'ex direttore per la Sicilia orientale della societa', Alfio Agrifoglio, di 59 anni. Lo stesso reato e' contestato a Roberto Palumbo, di 53 anni, responsabile tecnico della discarica di Sicilia Ambiente Enna, e al coordinatore dello stesso sito di Val Dittaino, Gaetano La Spina, di 44 anni, e a un dipendente del Comune di Fiumefreddo di Sicilia e ex lavoratore dell'Ato Joniambiente di Giarre, Giuseppe Grasso. Ad Agrifoglio, Russo, Palumbo, La Spina, Caruso e Grasso sono contestati anche i reati di truffa aggravata e attività organizzata per il traffico di rifiuti.