NIENTE PACE PER LEI

Erika De Nardo: "Sono cambiata, fatemi vivere"

La ragazza che nel 2001 uccise madre e fratellino cerca di ricostruirsi una vita ma ammette: "C'è sempre qualcuno che mi riconosce e mi tormenta"

11 Gen 2013 - 07:19
 © LaPresse

© LaPresse

Porterà sempre con sè il ricordo di quanto accaduto il 21 febbraio del 2001 nella sua casa di Novi Ligure quando assieme al fidanzatino di allora, Omar Favaro, uccise la madre e il fratellino. Ora però Erika De Nardo è fuori di galera, ha scontato la sua pena, e prova a rifarsi una vita. Ma con rabbia ammette: "Non ne posso più, c'è sempre qualcuno che mi riconosce e mi tormenta".

A raccontare la "nuova" Erika è il quotidiano La Stampa che l'ha incontrata nella sua casa nel Bresciano. Ora vive da sola, in una villetta a schiera con un piccolo patio che utilizza in estate. Ma non è una vita normale. E' rimasta legata alla comunità Exodus di don Mazzi che l'ha accolta nel periodo di recupero dopo la galera. Ogni tanto, dice, aiuta la titolare di una selleria. "Ma non è un lavoro vero", precisa, "non posso lavorare e guadagnarmi da vivere come gli altri".

Erika è rabbiosa e vuole far capire che non esiste più quel mostro che la notte di 12 anni fa accoltellò la madre Susanna e il fratellino, l'11enne Gianluca. "Non ne posso più, non sono più quella persona", dice Erika "arriva sempre qualcuno che mi riconosce e mi dà il tormento". Difficile dimenticare quanto ha fatto. La gente non la conosce, sa solo quello che ha letto, non è come suo padre che l'ha perdonata e ora vuole ricostruire un rapporto con lei. Ma d'altronde il delitto è stato così efferato e cruento che è difficile, per chiunque, poter dimenticare.

I suoi vicini di casa l'hanno accolta come una normale inquilina. Tutti sanno chi è perché lei non si nasconde ma allo stesso tempo non riesce a costruirsi una vita normale. Un lavoro vero, stabile. Magari l'amore. Forse è ancora troppo presto, il tempo cancella tutto. Lo farà anche con la "gente" che un giorno smetterà di ricordarla come la Erika di "Erika e Omar". E la tratterà come una persona normale che ha sbagliato ma che per i suoi errori ha già pagato.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri