DERIVA SENZA FINE

Ilva, si prospetta la cassa integrazione straordinaria per 8mila dipendenti

La procura di Taranto, intanto, starebbe lavorando al dissequestro dei prodotti

23 Gen 2013 - 19:51
 © Ansa

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Se la situazione dell'Ilva non si sbloccherà in pochi giorni, l'azienda di Taranto potrebbe mettere in cassa integrazione straordinaria tra i 6mila e gli 8mila dipendenti. A riferirlo è stato il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, parlando con i sindacati con i quali ha avuto un incontro. La notizia è stata diffusa dai rappresentanti dei lavoratori del colosso dell'acciaio.

La procura di Taranto, intanto, potrebbe spostare su somme di denaro o su un deposito cauzionale il blocco dei prodotti finiti e semilavorati dell'Ilva sottoposti a sequestro dal 26 novembre. E' un'ipotesi a cui starebbero lavorando il governo e la procura tarantina. Lo sblocco dei prodotti riguarderebbe almeno la merce deteriorabile. La notizia non è stata smentita dal ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, che ha commentato: "Potrebbe essere un'ipotesi".

Vendola: "Equilibrio perfetto tra angoscia e fiducia"
"C'è equilibrio perfetto tra angoscia e fiducia". Così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha commentato l'attuale fase che attraversa l'Ilva di Taranto, a conclusione dell'incontro in prefettura a Taranto al quale ha partecipato anche il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini.

"Siamo vicini al momento della verità - ha aggiunto Vendola - e nessuno si senta rassegnato che di fronte al diritto alla salute ci debba essere una deriva dell'attività produttiva dell'Ilva, che rappresenta una deriva sociale senza precedenti. Noi non ci rassegniamo perché la posta in gioco è alta e ognuno di noi deve dare un contributo". "Quest'ultimo miglio - ha concluso il presidente - è tutto in salita ma siamo impegnati a sciogliere questo nodo così drammatico".

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