VASO DI PANDORA

Inchiesta bus a Roma, Riccardo Mancini ammette mazzetta da 60mila euro

L'ex a.d. dell'Ente Eur dice di aver preso 60mila euro. E' indagato su una presunta tangente da 800mila euro su appalti legati a Roma Metropolitane

03 Feb 2013 - 00:33
 ©  Afp

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Prime ammissioni da parte di Riccardo Mancini, ex ad dell'ente Eur, indagato dalla procura di Roma nell'inchiesta su presunte mazzette per appalti pubblici. Mancini dice di aver ricevuto 60mila euro, ma solo dopo che l'appalto era stato assegnato. Secondo la procura ci sarebbe una tangente da 800mila euro versata per una commessa di 45 filobus per Roma Metropolitane, società del Campidoglio.

Riccardo Mancini era già ritenuto dagli inquirenti uno dei destinatari di parte della tangente versata dall'imprenditore Roberto Ceraudo, ex amministratore delegato della Breda Menarini, società del gruppo Finmeccanica che ha fornito parte dei mezzi a Roma Metropolitane. Proprio un paio di giorni fa lo stesso Mancini si era recato in procura per alcune dichiarazioni spontanee.

Negli ultimi giorni l'inchiesta giudiziaria ha avuto un'accelerazione grazie alle rivelazioni dell'imprenditore Edoardo D'Incà Levis il quale nell'ammettere di aver predisposto il 'fondo nero' utilizzato da Ceraudo, ha dichiarato al pm di aver appreso dallo stesso ex ad di Breda Menarini che la tangente era destinata alla "segreteria di Alemanno". Lo stesso Ceraudo ha ammesso di essere a conoscenza che il balzello era destinato alla "politica romana".

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