Condannato in primo grado a 30 anni, grazie all'indulto e a sconti di pena è fuori di prigione. Nel 2002 uccise la 26enne Alenya a coltellate e la fece a pezzi. Ora, a 46 anni, può ricostruirsi una vita
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Dopo 10 anni e mezzo di carcere Ruggero Jucker, che il 20 luglio 2002 uccise a coltellate e fece a pezzi la fidanzata 26enne Alenya Bortolotto, è libero. In primo grado l'uomo aveva evitato l'ergastolo grazie al rito abbreviato, ricevendo una condanna a trent'anni. Poi la pena era stata ridotta a 16. Tre anni gli sono stati condonati e ora, per buona condotta, è fuori di prigione.
Dal 21 gennaio Ruggero Jucker, a 46 anni, è tornato alla sua vita. Quando era in cella venne sottoposto a cure mediche per il disturbo bipolare di personalità da cui è affetto. Il tribunale di Milano ha deciso che, dopo la scarcerazione, non dovrà essere ricoverato in una casa di cura e di custodia per tre anni(come stabiliva la sentenza). Periodicamente, però, dovrà firmare un registro dalle forze dell'ordine.
Fece scalpore il permesso premio di 24 ore concessogli nel novembre 2012, ora che Jucker è libero le polemiche non mancheranno. L'autore di uno dei delitti più efferati che sconvolse Milano potrà ricominciare una nuova vita dopo aver scontato solo un terzo della pena iniziale.