AL SAN RAFFAELE

Visita fiscale a Silvio Berlusconi: per i medici non c'è impedimento, può andare in aula

Il leader del Pdl aveva avanzato la richiesta di legittimo impedimento per motivi di salute. Già ripresa l'udienza del processo Mediaset

09 Mar 2013 - 21:06
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"Non sussiste un impedimento alla partecipazione" all'udienza di oggi di Silvio Berlusconi, imputato al processo Mediaset. E' questo l'esito della visita fiscale disposta dai giudici della Corte d'appello di Milano, dopo la richiesta di legittimo impedimento per motivi di salute avanzata dal leader del Pdl. Di diverso avviso il primario del San Raffaele, Francesco Bandello: "Ritengo opportuno che Berlusconi rimanga in ospedale almeno fino a domani".

Dopo che i giudici hanno respinto la richiesta della difesa di Silvio Berlusconi di sentire i consulenti medici che hanno stabilito che il leader del Pdl non avrebbe potuto partecipare all'udienza, il processo è ripreso con l'arringa dei legali di Berlusconi.

Ghedini: "Visita fiscale fuori da ogni logica" - Precedentemente il legale di Berlusconi, Niccolò Ghedini, riferendosi alla decisione di disporre una visita fiscale aveva parlato di provvedimento "al di fuori di ogni logica" e aveva spiegato di non aver alcuna "preoccupazione. Che vadano a fare gli accertamenti. Noi abbiamo una certificazione medica che attesta l'assoluta necessità del ricovero". Il legale ha anche aggiunto: "Non riusciamo a capire tutta questa fretta. Anzi la capiamo benissimo: si vuole arrivare in tempi brevi a una sentenza", anche se, come ha osservato l'avvocato, la prescrizione è nel 2014". I giudici della Corte d'Appello di Milano hanno fretta di andare a sentenza ed "è straordinario" e "sorprendente che non vogliano attendere la decisione della Consulta sul conflitto di attribuzione" e nemmeno "leggere le motivazioni" con cui la Cassazione ha assolto definitivamente Berlusconi per il caso Mediatrade.

Zangrillo: "Berlusconi già ricoverato durante campagna elettorale" - Intanto, Alberto Zangrillo, medico personale di Silvio Berlusconi, rivela che il leader Pdl, il giorno prima del comizio di Napoli, su consiglio di Francesco Bandello, primario di oftalmologia e oculistica del San Raffaele, era stato ricoverato alla clinica San Domenico di Roma. Lì, afferma Zangrillo, "il professor Stirpe l'aveva obbligato a restare, perché non se la sentiva di dimetterlo". Il primario di terapia intensiva del San Raffaele ha spiegato che Silvio Berlusconi quel giorno dopo 10 ore di ricovero e contro la volontà dei medici aveva firmato per uscire.

"Paziente da tenere sotto controllo" - "Mi aspettavo che i colleghi che sono abituati a gestire queste patologie potessero testimoniare con maggior forza la necessità di avere sempre sotto osservazione il paziente, perché queste malattie se trascurate e trattate male possono avere conseguenze permanenti", aggiunge il dottor Zangrillo. Il medico spiega che Berlusconi viene curato con gocce che gli vengono somministrate quasi ogni ora e che, contenendo vasocostrittori, su un paziente anziano possono dare alterazioni della pressione arteriosa e del ritmo cardiaco.

Anm: "Attacco a pm è sfida a Costituzione" - "Qualsiasi generalizzazione, qualsiasi attacco alla magistratura, idea di manifestazioni dirette contro di essa costituiscono una sfida a principi che sono fondamento della nostra Costituzione e delle democrazie mature". Così il presidente dell'Anm, Rodolfo Maria Sabelli, sulle posizioni espresse da Berlusconi sulla giustizia.

"Noi difendiamo e difenderemo sempre questi principi - ha aggiunto il presidente dell'Associazione nazionale magistrati - che non sono fine a sé stessi. Non difendiamo dei privilegi della magistratura: sono delle realizzazioni, dei principi strettamente collegati al principio di eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge".

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