Tra i porporati americani il favorito è l'arcivescovo di New York Timothy Dolan, il "nuovo Wojtyla" che twitta la parola di Dio a 100mila follower
Il cardinale statunitense Timothy Michael Dolan © Ansa
Nella corsa al soglio pontificio non sarà solo Scola contro Scherer. All'arcivescovo di Milano e al cardinale di San Paolo, considerati i favoriti, si aggiunge la cordata degli americani, tornata alla ribalta nelle ultime ore. Nonostante il bavaglio imposto dalla Curia romana, che ha annullato i loro incontri con la stampa, la fumata bianca potrebbe regalare il primo papa born in the Usa, uno che oltre al Vangelo conosce a memoria l'inno americano. Il più papabile è Timothy Dolan, 63 anni, arcivescovo di New York.
Annuncio del Vangelo in maniera semplice e diretta, senza voli teologici: questa in sintesi la sua idea di Chiesa diffusa in rete anche attraverso il suo profilo twitter che, al momento, conta 92.843 follower. Se verrà eletto sarà il Papa della gioia, dicono in molti. Lo si è visto anche durante la celebrazione della messa di ieri nella chiesa di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario a Roma.
Anche gli altri porporati a stelle e strisce, considerati papabili fino a pochi giorni fa, sembra si stiano facendo da parte per fare gruppo e sostenere la sua elezione. Per lui si è mosso il "Pope Maker" Francis George, arcivescovo di Chicago, mentre il cappuccino Sean Patrick O'Malley, arcivescovo di Boston, uno dei cardinali più quotati, ha annunciato di aver già comprato il biglietto di ritorno per gli States.
A sostenere Dolan, ci sarebbero anche molti cardinali italiani (tra cui Bagnasco e Sepe) che cercano nel prossimo Pontefice un personaggio pieno di energia e di carisma, una sorta di "nuovo Wojtyla".
Ma l'america non sono solo stati Uniti. C'è anche il Canada da cui proviene Marc Ouellet il lista per diventare il 266° successore di Pietro. Sul Prefetto della Congregazione dei vescovi potrebbero convergere i voti dall’America Latina e quelli degli Stati Uniti, se Dolan non dovesse riscontrare consensi.