I cardinali elettori sono tornati di nuovo nella Cappella Sistina per le votazioni
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E' uscita una fumata nera dal comignolo della Cappella Sistina, dove i cardinali sono riuniti dal pomeriggio di ieri per eleggere il nuovo Papa. Anche nel secondo e nel terzo scrutinio, quindi, non è stato raggiunto il quorum per l'elezione del nuovo Pontefice. Nel pomeriggio si procede ad altre due votazioni.
La giornata degli elettori - Dopo il pranzo, a Santa Marta, i cardinali si sono di nuovo trasferiti nella Cappella Sistina per le votazioni del pomeriggio. La giornata si è aperta con la messa nella Cappella Paolina. Poi, tutti nella Sistina dove, dopo le preghiere dell'ora media, è scattato il primo turno di scrutini della giornata, che si sono chiusi con la fumata nera.
Procedure di voto - Secondo le regole, durante il Conclave in mattinata si svolgono due votazioni e la fumata, se nera, viene effettuata al termine dei due scrutini. Nel caso invece di elezione al primo scrutinio la fumata, bianca, avviene dopo la prima votazione.
Piazza San Pietro di nuovo gremita di fedeli - Mentre il fumo nero continuava a uscire dal comignolo, i fedeli di piazza San Pietro hanno cominciato ad allontanarsi, riversandosi verso via della Conciliazione. Ma alla vista dello sbuffo nero, dalla piazza si è levato un forte "buuuu". Alcuni americani hanno urlato "Non habemus papam". I fedeli sono inoltre rimasti spiazzati dal fatto che la fumata è arrivata con 20 minuti di anticipo sull'orario previsto di mezzogiorno. Nel pomeriggio la piazza si è nuovamente riempita: la folla attende la nuova fumata.
Padre Lombardi: "Messa inaugurazione potrebbe essere il 19" - "E' una buona ipotesi": così il portavoce della sala stampa vaticana Padre Federico Lombardi risponde alla domanda di un giornalista che chiede se sia ipotizzabile la Messa di inaugurazione del nuovo Papa il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, patrono della Chiesa. Padre Lombardi ha poi aggiunto che il Papa emerito Benedetto XVI "secondo le mie informazioni non sarà presente" alla cerimonia.
Zolfo per la fumata nera, lattosio per quella bianca - Ma come fanno i partecipanti al Conclave a colorare di bianco o di nero il fumo che esce dal comignolo della Cappella Sistina? Le due prime fumate sono state inequivocabilmente nere. Ma in passato a prevalere era il colore grigio, con tutta l'incertezza conseguente. Oggi i colori sono molto più netti e definiti grazie a precisi accorgimenti. Il fumo arriva non dalla stufa in cui si bruciano i foglietti con i voti, ma da una seconda apparecchiatura studiata apposta per emettere il fumo del colore giusto. Tra i componenti che portano alla fumata nera c'è anche lo zolfo, mentre per il fumo bianco si utilizza, tra gli altri, anche il lattosio. Anticamente era il catrame nella stufa ad annunciare che il Papa non era stato eletto, mentre per la fumata che preannunciava l'Habemus Papam si utilizzava la paglia.
Dal Conclave 2005, come dice il Vis, Vatican Information Service, per meglio distinguere il colore delle fumate, è stata utilizzata un'apparecchiatura ausiliaria a fumogeni, oltre la stufa tradizionale dove vengono bruciate le schede delle votazioni. Questo apparato, installato a fianco della stufa tradizionale, è dotato di uno scomparto con sportello, nel quale, a seconda dell'esito della votazione, sono inserite cassette contenenti fumogeni di differente composizione, la cui accensione viene avviata da una centralina elettronica, per la durata complessiva di alcuni minuti, durante la bruciatura della schede.
Per ottenere fumate nere si usano perclorato di potassio, antracene e zolfo. Per la fumata bianca vengono utilizzati invece clorato di potassio, lattosio e colofonia. La colofonia, detta anche "pece greca", è una resina naturale di colore giallo ottenuta dalle conifere.
Le canne fumarie della stufa e dell'apparecchiatura elettronica confluiscono in un unico condotto che, dall'interno della Cappella Sistina, sfocia in prossimità della copertura dell'edificio; per migliorare il tiraggio, la canna viene preriscaldata attraverso apposite resistenze elettriche. L'alta tecnologia delle stufe del Conclave prevede anche in dotazione un ventilatore di riserva.