SCELTA A SORPRESA

Dolan, Scherer e Scola: i tre "grandi sconfitti"

Delusione per chi si aspettava un Papa yankee o italiano. I pronostici della vigilia non rispettati

14 Mar 2013 - 09:09
Il cardinale italiano Angelo Scola © Ansa

Il cardinale italiano Angelo Scola © Ansa

L'elezione del nuovo Papa ha sorpreso tutti: non solo i fedeli, ma anche gli stessi uomini di Chiesa. I favoriti della viglia erano altri. I bookmakers puntavano sull'italiano Angelo Scola e sul cardinale di San Paolo, Odilo Pedro Scherer. In testa alle quotazioni c'erano poi il canadese Marc Ouellet o gli statunitensi Timothy Dolan e Sean O'Malley. Ma è l'argentino Bergoglio ad aver "avuto la meglio", diventando il 266esimo Pontefice della storia.

Le divisioni tra cardinali bloccano il Papa italiano - La riprova che la nomina di Jorge Mario Bergoglio fosse del tutto inaspettata è costituita dal fatto che le congratulazioni inviate via email dalla Cei erano accompagnate da un frontespizio in cui si salutava "la notizia dell'elezione del Card. Angelo Scola a Successore di Pietro". Ma le chance di avere un Pontefice italiano sono state bloccate dalle divisioni interne tra i cardinali del nostro Paese: a pesare il legame indissolubile di Scola con Cl.

Bisognerà rimandare per il primo Papa yankee - Insieme all'arcivescovo di Milano, l'altro grande sconfitto è Timothy Dolan. Le sue doti di comunicatore - è un blogger e molto attivo sui social network - avevano fatto sì che il suo nome circolasse con insistenza tra i papabili. Arcivescovo di New York, era riuscito a risanare l'immagine della sua arcidiocesi dopo gli scandali sulla pedofilia. Rimarrà nella storia la sua battuta: "In Vaticano si mangia male, mi porterò delle caramelle nel caso mi venisse fame". Per un Papa yankee bisognerà attendere.

L' "altro" latino americano - L'America latina aveva il suo candidato di punta e non era certo Bergoglio, bensì Odilo Scherer. Non ha giovato all'arcivescovo di San Paolo la sponsorizzazione della Curia e a convincere i cardinali elettori sul suo nome non è bastato il fatto che il Brasile sia il Paese con più cattolici al mondo (sono 145 milioni contro i 34 dell'Argentina).

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