Per Mario Alessi, condannato all'ergastolo per il rapimento e l'omicidio del piccolo di Parma, permessi per potere lavorare all'esterno della prigione. La madre sdegnata: "E' ancora un uomo pericoloso"
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Ha frequentato prima un corso da fabbro, quindi uno da giardiniere. E adesso, per Mario Alessi, potrebbero presto aprirsi le porte del carcere di Prato, dove sconta l'ergastolo per il rapimento e l'omicidio del piccolo Tommaso Onofri, per usufruire dei permessi concessi dalla legge e svolgere un'attività esterna durante le ore del giorno. Una prospettiva che scandalizza la madre della vittima, Paola Pellinghelli: "E' ancora un uomo pericoloso"
"Ha stuprato una povera ragazza e ha ucciso il bambino, il mio bambino - ha detto al 'Giorno' - La prossima volta, se tornerà libero, che cosa farà? Quell'uomo, fuori dal carcere, può fare solo del male". Un dolore di madre che sfocia anche in un giudizio più ampio, e negativo, sulla concessione di benefici così immediati per chi si è macchiato di reati gravissimi: "Non so se sia stato lui a infierire su Tommaso, so che lui c'era, la sera in cui è stato ucciso. Non è un personaggio da rimettere in circolazione in nessun caso - ha continuato la Pellinghelli, che ha sopportato poi anche l'altro dramma dell'infarto e del coma del marito Paolo - non sono io a dovere decidere, ma la penso così. Rimango stupefatta: uno diventa delinquente, violenta, uccide, poi frequenta un corso e lo mettono fuori, trovo anche incredibile che gli venga dato un lavoro quando ci sono tante persone che non ne hanno. Per me è una cosa schifosa".
Intanto, rimane da verificare se e quando Mario Alessi godrà effettivamente dei permessi per lavorare fuori: "Chiederemo - ha detto il difensore dell'uomo, Laura Ferraboschi - quando i tempi saranno maturi. La legge lo consente. Se c'è una legge, significa che è possibile. Perché no? Escono tanti criminali. I mafiosi sono più pericolosi di Alessi".